Elezioni Sardegna, economia e trasporti al centro del dibattito

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Stefania Pinna

Stefania Pinna

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Le difficoltà degli imprenditori, i timori dei lavoratori e le speranze dei sardi per una migliore continuità territoriale. Si vota domenica 25 febbraio per eleggere il Presidente della Regione e per il rinnovo del Consiglio regionale. I seggi elettorali saranno aperti dalle 6.30 alle 22

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Il lavoro e l’economia temi centrali per chi governerà la Sardegna nei prossimi 5 anni, così come l’allarme denatalità: è l’unica regione in cui il tasso di fecondità è sotto l’1 (fonte: Istat). L’ultimo rapporto Bankitalia evidenzia come nella prima parte del 2023, il pil sardo è cresciuto meno rispetto alla media italiana. Qualche segnale positivo dal tasso di disoccupazione che in Sardegna si attesta al 9% contro le media del mezzogiorno del 13 circa.

Il Sulcis

Difficile la situazione nel Sulcis, un tempo motore dell’isola. Alla Portoveseme srl, la fabbrica in cui un anno fa alcuni operai si asserragliarono su una ciminiera, parla Matteo Roccasalva, delegato Rsu: “Siamo 600 lavoratori, di cui la metà in costante cassa integrazione. C’è un progetto di riconversione degli impianti per produrre materiali utili alla green economy a cui l’azienda sta lavorando, ma abbiamo bisogno dell’attenzione della politica”.

L'insularità

Per le imprese il limite si chiama insularità, che crea svantaggio sul fronte della competitività. Ce lo spiega il direttore del Consorzio del carciofo spinoso dop, Carlo Cherchi: “Abbiamo un doppio gap: le materie prime devono arrivare da noi in aereo o in nave, poi dobbiamo  affrontare la stessa spesa anche per rispedire i prodotti finiti nella penisola”.

Il turismo

Limiti e opportunità del mare, anche per il settore turistico: “In una cattiva programmazione tra Stato e Regione, diventa una barriera l’ingresso. Ci troviamo voli Milano Olbia a 4-500 euro: allo stesso prezzo si vola a New York” – lamenta Paolo Manca, Presidente Federalberghi Sardegna.

I trasporti

Ma sono i sardi i primi a risentire dei trasporti da e verso la penisola, pochi i posti e poche (due, Roma e Milano), le destinazioni offerte in regime di continuità territoriale - lamenta la Fit Cisl. Nel 2023, ai sardi sono stati offerti quasi 800mila posti in meno rispetto al 2019. A tutto ciò, si sommano le difficoltà dei trasporti interni, date anche da un territorio molto grande, comuni piccolissimi con una densità di popolazione bassa e difficili da raggiungere. 3mila km di rete stradale con 55 cantieri aperti, un sistema pubblico che non risponde ancora alle esigenze di mobilità interna dei sardi. La linea ferroviaria sarda è al 98% a binario unico, al 100% non elettrificata. per andare da Cagliari a Sassari ci vogliono più di 3 ore, da Cagliari a Olbia quasi 4. Nuoro, insieme a Matera, è l’unico capoluogo di provincia non collegato alla rete nazionale ferroviaria. Si studia il progetto, i sardi attendono.

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