Durante il Viaggio della Memoria ad Auschwitz, il ministro dell'Istruzione ricorda le leggi razziali e le deportazioni del regime fascista: "Il passato non deve tornare e non tornerà". Poi sottolinea l'importanza della memoria e la necessità di coltivarla. Infine, sul conflitto in Medioriente, afferma: "Pogrom del 7 ottobre non si può sottacere, c'è chi non ha preso posizione"
"La condanna nei confronti del fascismo deve essere netta come la condanna delle leggi razziali: il fascismo ha significato anche le leggi raziali e le deportazioni. È una condanna che il governo esprime in modo forte. Il passato non deve tornare e non tornerà". Queste le parole nell'intervista a Sky TG24 del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, durante il Viaggio della Memoria a Birkenau e Auschwitz.
Valditara: "Coltivare la memoria"
"È importante ritornare qui per coltivare la memoria - continua il ministro dell'Istruzione - il ricordo di questa tragedia immane, perché non si ripeta più. Per questo che noi lo scorso anno come ministero d'intesa con il Parlamento abbiamo investito ulteriori 6 milioni di euro per incoraggiare e incentivare i viaggi della memoria e la mia esperienza è positiva, i ragazzi vivono con partecipazione, commozione e sensibilità questo viaggio. Dobbiamo vigilare perché il baratro è sempre dietro l'angolo".
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Valditara: "Pogrom 7 ottobre non si può sottacere, c'è chi non ha preso posizione"
Poi Valditara torna sul conflitto in corso in Medioriente e sull'attacco del 7 ottobre: "Ascoltando il bellissimo discorso del rabbino a Cracovia su quanto fosse importante la cultura tedesca a inizio 900 e come la Germania fosse il paese più avanzato, ho pensato come anche paesi culturalmente avanti possono cadere nel baratro - ha aggiunto Valditara - la cultura deve stimolare la discussione tra gli studenti e i cittadini, mai avrei pensato di vivere un pogrom come quello che è stato il 7 ottobre, questo evento che non dobbiamo sottacere, qualcuno, anche in Italia, non ha voluto prendere una posizione netta nei confronti di questi atti di violenza e di quello sterminio, dobbiamo avere il coraggio di avere parole nette sulla condanna ad Hamas e al terrorismo. La cultura ha un ruolo decisivo".