La ratifica del Meccanismo europeo di Stabilità, inevitabilmente legato dalla trattativa in corso a Bruxelles sul Patto di Stabilità, agita i partiti di governo con la Lega contraria e Forza Italia che insiste sull’opportunità di approvarlo. Intanto la Legge di Bilancio dovrebbe approdare in Senato il 18 dicembre e alla Camera subito dopo Natale
Mes e Legge di Bilancio. Sale la tensione nella maggioranza sulla ratifica del Meccanismo europeo di Stabilità, inevitabilmente legato dalla trattativa in corso a Bruxelles sul Patto di Stabilità, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein - intervistata da Il Corriere della Sera - attacca: "Hanno fatto fake news per anni sul Mes e ora non sanno come uscirne. Il problema è che stanno giocando con la credibilità internazionale dell'Italia. Non è possibile per ragioni ideologiche bloccare tutto il resto d'Europa sulla ratifica di un trattato". Intanto la fine dell’anno si avvicina e si stringono i tempi per l’approvazione della Manovra 2024, che dovrebbe approdare al Senato il 18 dicembre. Prosegue la discussione in Commissione bilancio, dove all’inizio della prossima settimana potrebbe arrivare un quarto emendamento del governo. E il leader del M5S, in una lettera a Repubblica, lancia un appello alla presidente del Consiglio Meloni chiedendo l'uscita dal governo di Delmastro, Sgarbi e Santanchè, passandone in rassegna i motivi legati alle vicende di cronaca politico-giudiziaria: "Prenda finalmente decisioni chiare su queste condotte. Spetta a lei il compito di salvaguardare l'onore e il prestigio delle istituzioni. Se compirà la scelta giusta anche la mia forza di opposizione riconoscerà la serietà di questo suo gesto di responsabilità politica".
Il calendario sfavorevole al Mes
Per quanto riguarda il Mes, malumori interni sembrano esserci fra i parlamentari della Lega se si dovesse alla fine procedere con la ratifica. Per il momento però, anche se alla fine dell'anno mancano tre settimane, il governo decide ancora di non decidere sulla riforma del regolamento del Meccanismo europeo di stabilità. Almeno fino a quando non si sarà chiusa a Bruxelles la trattativa sul Patto di Stabilità. E non affronterà l'Aula della Camera nemmeno questa settimana. Formalmente il Mes compare ancora nel calendario come ultimo punto in agenda il 14 dicembre, ma nel frattempo dal Senato è arrivato il decreto Anticipi che va approvato in via definitiva prima di domenica, quando scade. Quasi scontata, quindi, la richiesta di fiducia che, anche se posta subito martedì, porterà al voto finale non prima di giovedì. Quando Meloni sarà impegnata proprio con l'ultimo vertice Ue dell'anno, mentre i suoi parlamentari apriranno, nel pomeriggio, la kermesse di Atreju.
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Forza Italia e Lega
Al di là del calendario, che la strategia adottata in questi mesi non sia cambiata lo conferma il ministro Raffaele Fitto: il Mes "è un pezzo di ragionamento ampio, andrei per ordine, vediamo in questo Consiglio Ue cosa si definisce, non può essere visto in modo autonomo". Una teoria che però non piace a Forza Italia, che insiste sull'opportunità di approvarlo proprio come "contrappeso" per il Patto di stabilità. Nella calendarizzazione del voto del Mes "un mese in più o in meno non credo cambi le cose", è una questione "di politica macroeconomica. E in questo senso la necessità europea è sostenere l'economia reale", dice in un'intervista al Messaggero il vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani. Anche se "noi come FI siamo favorevoli al Mes, bisogna essere consapevoli che non basta - aggiunge - dobbiamo completare l'architettura composta anche dal Patto di Stabilità, dall'unione bancaria e dall'armonizzazione fiscale". "Penso proprio che il 14 dicembre non discuteremo di Mes", per motivi di affollamento del calendario, premette il capogruppo della Lega Riccardo Molinari. Per poi ricordare che per i leghisti si tratta di uno strumento "superato" e che ora però "aspetteremo di capire le indicazioni della Meloni in merito". Che però, come si evince anche dalle affermazioni di Fitto, non avrebbe alcuna intenzione di sciogliere la riserva prima che si chiuda sul Patto di Stabilità.
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Le tappe della Manovra
Passando alla Manovra, in Commissione bilancio sono arrivati i primi tre emendamenti del governo che modificano i capitoli relativi alle pensioni dei medici e del pubblico impiego, intervengono poi con uno stanziamento aggiuntivo per gli stipendi delle forze dell'ordine e con ulteriori fondi a Comuni ed enti locali per i ristori rispetto alle modifiche dell'Irpef. All'inizio della prossima settimana potrebbe arrivare un altro emendamento del governo, il quarto, che interviene in materia di investimenti. In particolare, tra i punti che potrebbe affrontare, dovrebbe esserci una diversa suddivisione dei fondi per il Ponte sullo Stretto. Martedì, invece, c'è il termine per i subemendamenti a quelli proposti dal governo, con le opposizioni che hanno presentato 2.600 emendamenti mentre la maggioranza non ne ha presentati. Il termine per l'approdo della legge di bilancio è atteso per il 18 dicembre in Aula al Senato, mentre questa settimana si riunisce di nuovo l'Ufficio di presidenza della Camera visto che inizialmente era stato calendarizzato l'approdo della Manovra per la valutazione dei deputati per il 20 dicembre, data ormai superata nei fatti. Alla Camera il testo dovrebbe arrivare subito dopo Natale per l'approvazione finale non oltre il 29 o, al massimo, il 30 dicembre.