Salario minimo, ok Camera a delega a governo su “equa retribuzione”. Insorgono opposizioni

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Via libera dell'Aula di Montecitorio al testo che blocca la proposta delle opposizioni sulla retribuzione minima di almeno 9 euro lordi all'ora. I voti a favore sono stati 153, 118 i contrari, 3 gli astenuti. Schlein: "Un giorno triste per la Repubblica". Il testo passa al Senato

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Via libera dalla Camera alla delega al governo per un provvedimento sull'equa retribuzione, che stoppa di fatto la proposta di legge sul salario minimo presentata mesi fa dalle opposizioni: è scomparso il riferimento a una retribuzione di 9 euro all’ora (lordi). Per questo, ieri, i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma. "Vergogna, vergogna", hanno urlato oggi in coro poco prima dell'ok al provvedimento. La seduta è stata brevemente sospesa, ma il testo è poi passato con 153 voti a favore e 118 contrari (tre gli astenuti). Molti i cartelli con messaggi di protesta, da "Sfruttamento legalizzato" a "Non in nostro nome". "È un giorno triste per la Repubblica. Oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l'altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce l'ha così tanto con i poveri. Voi all'ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero", ha detto la leader dem Elly Schlein durante le dichiarazioni di voto. Ieri il più chiaro di tutti era stato Giuseppe Conte , che aveva fisicamente strappato il testo della proposta. A chi le chiede cosa ne pensa della bagarre alla Camera, la premier Giorgia Meloni risponde: "Un po' sorrido. M5s, Pd ci dicono che il salario minimo è l'unica cosa che va fatta in Italia ma in dieci anni al governo non l'hanno fatta".

protesta in aula per la proposta di legge sul salario minimo
La protesta delle opposizioni alla Camera dopo l'ok alla delega al governo - ©LaPresse

Meloni: "Sindacati in piazza e poi accettano Ccl a 5 euro all'ora"

Meloni - ai microfoni di Rtl 102.5 - si è detta poi stupita della posizione "di alcuni sindacati che vanno in piazza per rivendicare il salario minimo e quando vanno a trattare i contratti collettivi accettano contratti con poco più di cinque euro all'ora. come accaduto di recente con il contratto della sicurezza privata". La premier è lapidaria: "Bisognerebbe essere un po' coerenti".

La protesta delle opposizioni

Tornando in Parlamento, il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova - durante la dichiarazione di voto - ha parlato di "un atto di prepotenza politica da parte della maggioranza che non ha avuto il coraggio nemmeno di votare contro" la proposta delle opposizioni. "Ciò è intollerabile: avete scelto la prepotenza istituzionale pregiudicando il confronto sul merito", ha aggiunto. "Con questa scelta - ha detto invece il segretario di SI, Nicola Fratoianni - avete voltato ancora una volta le spalle al Paese reale, alla condizione di difficoltà della maggioranza dei lavoratori italiani. Noi, oggi, di fronte a questa scelta voltiamo le spalle a voi". Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, già ieri aveva però parlato di uno spettacolo mediatico: "Il ritiro della firma ha funzione solo politica, in termini regolamentari non cambia nulla. Serve solo per un tg". 

Pescara, Italy 15/07/2005: Job Center.©Andrea Sabbadini

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