Berlusconi Day, Forza Italia tra ricordi e futuro incerto nella tre giorni di Paestum

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Paola Motta

Paola Motta

Nel fine settimana la festa nazionale del partito a tre mesi dalla morte del leader-fondatore Silvio Berlusconi. Forza Italia risulta essere la forza politica con il maggior disavanzo patrimoniale, era sempre stata tutelata dal fondatore. Dai figli ed eredi c’è la disponibilità a garantire per l’esposizione finanziaria. Per ora, però

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Dal 1994 Forza Italia ha coinciso con il suo fondatore Silvio Berlusconi . Forza Italia era Berlusconi, un leader che poco ha fatto in vita per individuare il suo successore. Con la sua morte - il 12 giugno - le redini sono passate ad Antonio Tajani - già coordinatore nazionale - che ne è diventato segretario. Il futuro del partito è tutto da scrivere. "Una grande storia, un futuro di libertà", è lo slogan scelto per la festa nazionale del partito che si svolgerà nel fine settimana a Paestum. Anche un'occasione per celebrare la figura di Berlusconi nei giorni in cui - il 29 settembre - ricorreva il suo compleanno.

La nuova struttura del partito

All'appuntamento campano sono previsti gli interventi del presidente del Ppe Manfred Weber, del segretario della Cisl, Luigi Sbarra, del presidente dell'Abi, Antonio Patuelli e del presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Domenica è atteso il Consiglio nazionale che dovrà apportare alcune modifiche allo statuto in vista del Congresso in programma a fine febbraio del prossimo anno. Per il futuro Tajani immagina una forza politica allargata che apra le proprie porte e coinvolga di più la classe dirigente: non può essere guidato da una sola persona, afferma il segretario che proporrà l'elezione di quattro vicesegretari, l'inserimento nella segreteria del responsabile giovani e l'elezione diretta dei segretari provinciali. Insomma "più democrazia rispetto allo statuto fondato sulla leadership del presidente Berlusconi" sintetizza il segretario.    

I conti in rosso di Forza Italia

Ma le questioni politiche si fondono e confondono con quelle finanziarie. Perché l'operatività del partito, l'esistenza stessa di una struttura e l'organizzazione degli eventi è sempre stata coperta da Silvio Berlusconi. Forza Italia, infatti, con la fine del finanziamento pubblico e la scomparsa dell’ex premier, si trova così a dover fare i conti con entrate e debiti da riorganizzare, costi da rivedere. Il partito è indebitato per oltre 90 milioni assicurati in passato da Berlusconi con fideiussioni (a cui si aggiungono debiti per 5 verso le banche e uno verso fornitori di servizi). Forza Italia risulta la forza politica più indebitata, nel 2022 con un disavanzo patrimoniale di quasi 100 milioni. Molto più alto di qualunque altra realtà politica nazionale: il secondo in graduatoria, per dire, è il Pd, con 5,5 milioni di euro debiti. Nel 2015 l’ex premier aveva saldato debiti con istituti di credito per oltre 42 milioni, alzando così il proprio credito nei confronti di Forza Italia fino a oltre 90 milioni. Nel tempo, anche il fratello Paolo e tutti i figli hanno versato contributi nell’ordine di 100 mila euro a testa (più 600 mila per le Politiche del settembre 2022), così come Fininvest.

Debiti garantiti per ora dai figli: e domani?

I cinque figli ed eredi si sono detti disponibili a garantire l'esposizione bancaria del partito. Per ora il loro intervento non andrebbe più in là. La domanda è: e nel futuro? La sostenibilità finanziaria del partito fa tutt'uno con la capacità politica anche e soprattutto in vista delle elezioni europee di giugno e oltre.

La situazione economicamente sostenuta dall’alto ha contribuito negli anni ad abbassare le attenzioni sulle spese nel partito e sul pagamento delle quote associative da parte dei parlamentari. Nel consiglio nazionale del fine settimana - attraverso modifiche allo statuto del partito - è prevista una stretta contro gli eletti inadempienti finora tenuti a versare al partito 900 euro mensili più una quota una tantum per la candidatura in un collegio uninominale: se non pagano, saranno sanzionati e in casi estremi si arriverà alla decadenza dagli incarichi. Sul fronte entrate, invece, già da Paestum inizierà una campagna a sostegno del 2 per mille, un tipo di raccolta fondi finora poco considerata. Tra le novità, l’avvio di un ufficio per coordinare la raccolta fondi. Forza Italia, infatti, risulta essere il partito che meno riceve attraverso le dichiarazioni dei redditi dei cittadini: nemmeno 600 mila euro da circa 30 mila persone, meno di un decimo rispetto al Pd, che incassa 7,4 milioni da parte di 475 mila cittadini.

 

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