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Pd, Schlein su Renzi: "Noi subalterni? Lui chiamò Berlusconi al Nazareno"

Politica
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La segretaria alla direzione nazionale, dopo le polemiche per la sua partecipazione alla manifestazione del M5S: “Non vinciamo da soli, costruire sinergie”. Ancora: “Ho ricevuto un mandato: ricostruire una identità chiara del partito. Ok discussioni e critiche, ma anche lealtà sui temi che ci uniscono”. Sul Pnrr: “Da mesi chiediamo al governo di riferire in Aula quali modifiche intenda fare, sveglia”. Sull’Ucraina: “Supporto per difesa anche con aiuti militari, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta”

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Al Nazareno è stato il giorno della direzione nazionale del Pd. Ad aprire i lavori è stata la segretaria Elly Schlein. “Serve un'orchestra che suona lo stesso partito. Vanno bene discussioni e critiche, ma anche lealtà sui temi che ci uniscono”, ha detto. L'appuntamento è arrivato dopo giorni piuttosto agitati in casa dei Democratici, dopo la partecipazione di Schlein alla manifestazione del Movimento 5 Stelle di sabato. A non essere piaciute nel Pd sono soprattutto le parole di Beppe Grillo, che ha parlato di “brigate di cittadinanza” e passamontagna. "Col M5S sull'Ucraina ci sono distanze enormi, ma sul lavoro possiamo unire i nostri sforzi: se mi chiama Calenda a un sua manifestazione io porto un saluto anche lì, ma non cambio idea sul sindaco d'Italia", ha detto Schlein nel suo intervento. Poi una frecciatina a Matteo Renzi: "Dispiace che supporti il candidato della destra al Molise. Non può dare lezioni di subalternità, visto che al Nazareno invitò subito Berlusconi". "Quando sento che non c'è una linea politica sorrido, di contenuti siamo pieni ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne. Se a qualcuno questa linea non piace lo ammetta e non trovi altre scuse. Chi cerca l'incidente ogni giorno mi troverà sempre dall'altra parte", ha aggiunto Schlein. Al termine della sua relazione c'è stato un applauso lungo circa due minuti.

L'intervento di Schlein

L’appuntamento di oggi è stato anche il primo dopo la sconfitta delle Amministrative, in un momento certamente difficile della vita del partito. A poco più di tre mesi dai gazebo che l’hanno eletta segretaria, Schlein ha aperto i lavori toccando diversi temi. “Abbiamo riallacciato il rapporto con tanti mondi attorno a noi. Ora è il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l'Italia e per l'Europa. Ho ricevuto un mandato chiaro: ricostruire una identità chiara del partito, che ci renda riconoscibili. Se si tenta di rappresentare tutto e il contrario di tutto si rischia di non rappresentare nessuno e lasciare spazi agli altri", ha detto. Ancora: "Siamo qui per restare e restare insieme e fare quello che ci hanno chiesto gli elettori alle primarie. Non c'è alcun bisogno di lealtà a me come segretaria ma di un po' di rispetto al partito e agli elettori delle primarie". Poi ha aggiunto: “C'è stato un forte psicodramma sulla sconfitta” dopo le Amministrative, "specie dagli avversari, ma non ci prendiamo più demeriti di quelli che abbiamo. La destra ha una coalizione che anche quando si divide poi si ricompatta e noi quella coalizione oggi non ce l'abbiamo. Non abbiamo perso da soli, ma non pensiamo di essere autosufficienti. Non vinciamo da soli. Dobbiamo costruire sinergie con le forze alternative alla destra".

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Sul Pnrr: “Noi monitoreremo tutto da vicino”

Nel corso del suo intervento, la segretaria del Pd ha aggiunto: “Proponiamo un'estate militante" su alcuni temi, come il pnrr. "Chiedo ai parlamentari e alle parlamentari di organizzare sui territori un confronto sul Pnrr, così sentiremo suonare dal basso una sveglia per il governo", ha detto. E ancora: “È come se questo governo vivesse come un peso il Pnrr, quasi 200 miliardi che sono una occasione irripetibile per ammodernare il Paese. Da mesi chiediamo al governo di riferire in Aula quali modifiche intenda fare al Pnrr. Siamo a giugno, sveglia. Noi monitoreremo tutto da vicino". “Corriamo il rischio di avere un paradosso, con la prima donna premier che taglia i nidi dal Pnrr", ha detto ancora.

L'autonomia differenziata

“L'altra grande questione – ha spiegato Schlein – è l'autonomia differenziata, che vuol portare a compimento i mai sopiti sogni della secessione leghista”. "Svolgeremo una grande iniziativa il 14 e 15 luglio sull'autonomia differenziata. E chiediamo a nostri eletti di promuovere discussioni nei consigli comunali e provinciali affinché tutti si prendano le loro responsabilità. Presenteremo nei Comuni un testo base per un ordine del giorno", ha annunciato. Sui prossimi appuntamenti: "Apprezziamo e guardiamo con attenzione alla manifestazione di sabato della Cgil sulla sanità pubblica. Noi ci saremo, saremo al loro fianco". E ancora: "Il 30 giugno organizziamo una grande iniziativa per la casa, insieme ai sindaci. Questo ci servirà per valorizzare le buone pratiche per poi aprire una grande campagna di consultazione e a settembre tireremo le somme, presentando il nuovo piano per la casa, che manca da decenni".

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Il no all’abrogazione dell'abuso d'ufficio

Nella relazione introduttiva alla direzione del Pd, Schlein ha spiegato: "Continuiamo a insistere con le altre opposizioni sul salario minimo, l'auspicio è arrivare a una posizione comune. Spingiamo per un congedo paritario di tre mesi, anche su quello si può lavorare con le opposizioni". "Siamo disponibili – ha aggiunto – a lavorare a una riforma dell'abuso d'ufficio, ma l'abrogazione sarebbe in contrasto con la normativa europea". La riforma della giustizia nel suo complesso, ha detto ancora, è "la montagna che ha partorito il topolino con pochi interventi spot".

Gli attacchi al governo

Riguardo al governo, la segretaria dem ha detto: "È una vergogna che una presidente del Consiglio parli di pizzo di Stato. È inaccettabile per l'ideologia che sottende e strizza l'occhio a chi evade. Noi continueremo a difendere il principio costituzionale della progressività fiscale e della lotta all'evasione". Ancora: "Il governo si butta ogni giorno su bandierine ideologiche perché sa solo cavalcare le paure, ma non sa dare risposte". "Dobbiamo sempre avere l'ambizione di cambiare questo modello di sviluppo, a questo tendono" i piani europei "e proprio per questi motivi la destra nazionalista li ha scelti come nemici, accanto ai migranti, ai diversi, alla comunità Lgbtq+", ha detto ancora. "Giorgia Meloni – ha dichiarato – vuol portare l'Italia alla testa degli euroscettici uniti, in un'alleanza dell'estrema destra nazionalista con i popolari, che determinerebbe uno scivolamento di una cultura politica finora europeista. Il Pd pensa che l'Ue sia la casa più giusta per i tempi che stiamo attraversando".

“Supporto all'Ucraina anche con aiuti militari, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta”

Schlein ha parlato anche della guerra russa. "Siamo sempre stati chiari e lineari nel pieno supporto all'Ucraina per la difesa anche con aiuti militari. Abbiamo tenuto e continueremo a tenere un atteggiamento coerente, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta, facciamo nostre le parole di Mattarella di non distogliere la ricerca di un approdo di pace. Una forza di sinistra come la nostra non può dismettere la parola pace", ha detto. Sul tema migranti: "Ha ragione l'Anpi a chiedere una giornata di lutto europeo" per le vittime della strage del Peloponneso.

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Fico: "Un nuovo governo giallorosso? Spero di sì"

Intanto, a spingere per un'alleanza tra Pd e M5S è Roberto Fico. Le prossime elezioni, le Europee del 2024, vedranno i partiti gareggiare da soli a causa della legge elettorale proporzionale, ma il fronte M5S-Pd sembra essere destinato a tornare a partire dalle successive amministrative. L'ex presidente della Camera, oggi capo dei garanti, è supporter di questa alleanza: “Ci sarà un nuovo governo giallorosso? Spero proprio di sì", ha dichiarato in un’intervista a La Repubblica. "La presenza di Schlein nella nostra piazza è stato un gesto importante. Dimostra che su diversi temi c'è condivisione e che possiamo fare battaglie comuni", ha sottolineato Fico. "Non do giudizi sul Pd. Spero che unendoci sulle battaglie fondamentali, come il salario minimo, la riduzione dell'orario di lavoro a parità di stipendio, l'attenzione alle partite Iva che sono il nuovo proletariato, si possa arrivare a un percorso comune”, ha concluso.

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