Italia, patria, famiglia: i primi 100 giorni al governo di Giorgia Meloni su Twitter

Politica

Raffaele Mastrolonardo

Il primo governo italiano guidato da una donna taglia un importante traguardo simbolico. L’analisi di questo periodo attraverso l’account Twitter della presidente del Consiglio e le reazioni degli utenti. I DATI

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Italia, italiani, nazione. Ma anche famiglie e sicurezza. E pure orgoglio. A volte le parole confermano le aspettative. E nel caso di Giorgia Meloni e dei suoi primi 100 giorni di governo si può dire che sia una di quelle volte. Almeno se si guarda a quanto pubblicato dalla presidente del Consiglio su Twitter nei primi tre mesi di vita del suo governo. 

 

L’analisi condotta da Sky Tg24 riguarda infatti i messaggini condivisi sul social media dall’account @GiiorgiaMeloni dal 22 ottobre, giorno del giuramento, al 30 gennaio 2023, data in cui scade quella prima fase di vita di un esecutivo che spesso viene definita come la “luna di miele con gli elettori”. E l’indagine rivela che i termini più utilizzati sono, appunto, in linea con i valori da lei sempre affermati.


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Patria e famiglia in testa, dunque, come da tradizione. A voler essere pignoli mancherebbe un elemento della triade storica, “Dio”, ma il senso è chiaro egualmente. E soprattutto è coerente con il credo politico meloniano, così come da lei espresso in questi ultimi anni. Certo, tra i termini più ricorrenti c’è anche l’Europa. Ma, scorrendo la lista, il sostantivo e gli aggettivi correlati sono fuori dalla top 10. Anche questo fatto, obiettivamente, non stupisce. 

 

Una questione di fiducia

Le parole dei primi 100 giorni, insomma, sono in linea con le attese. Ma che dire delle emozioni che trasmettono o vogliono trasmettere? Le analisi permettono di farsi qualche idea anche su questo aspetto. E mostrano, per esempio, che il sentimento prevalente nei tweet meloniani dei primi 100 giorni è la fiducia. Questa emozione caratterizza la maggior parte dei suoi messaggini: il 41 per cento di quelli analizzati. Subito dopo arriva il senso di anticipazione (19 per cento), seguito dalla gioia (14 per cento). 

 

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Sentimenti positivi come è lecito aspettarsi a pochi mesi da una vittoria definita dalla stessa protagonista come “storica”. Anche in questo caso i dati - che sono stati prodotti da Francesco Branda, ricercatore presso l’Università della Calabria - non sorprendono. La necessità di rassicurare l’elettorato in un contesto economico difficile, oltre alla posizione ricoperta, rendono questa scelta comunicativa comprensibile. 

 

Si tratta, fra l’altro, della prosecuzione della linea già adottata in campagna elettorale. Anche in quel caso, come ha mostrato un’analisi analoga, il sentiment che aveva più spazio nei post di Meloni era la fiducia, seguita dall’anticipazione. 

 

Gli utenti, la presidente e il governo

Queste due emozioni, fra l’altro, sono quelle che prevalgono anche nei cinguettii pubblicati nello stesso periodo dagli utenti e che hanno come oggetto la presidente del Consiglio. Dei circa 75mila tweet raccolti da Branda tra quelli che presentavano l’hashtag #meloni, la quota più ampia (oltre 14mila) ricade proprio sotto questa etichetta.

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Tuttavia, se dai numeri assoluti ci spostiamo all’andamento possiamo notare una fluttuazione di questo sentiment nel corso dei primi tre mesi. Si è passati da una quota molto alta nelle prime settimane di vita dell’esecutivo per poi osservare una progressiva discesa con una ripresa nell’ultimo periodo. 

 

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Probabilmente gli eventi politici contingenti hanno influito sulla tendenza che vede anche una crescita complessiva della paura nei messaggini che presentano il nome della presidente del Consiglio come hashtag.

 

“Sia i tweet pubblicati dalla Meloni che quelli che parlano di lei tendono alla fiducia, nonostante alcuni incidenti di percorso, per esempio rave party e accise”, spiega Francesco Branda, autore dell’analisi. “Tuttavia nelle ultime settimane lo spettro della recessione ha fatto balzare in pole position il sentiment della paura. Complessivamente possiamo dire che i primi 100 giorni del governo Meloni vengono reputati positivamente.”

 

I più apprezzati

Più in generale, nei primi 100 giorni il messaggino di Meloni risultato più apprezzato dagli utenti è quello del 23 ottobre, il giorno seguente il giuramento, in cui la neo presidente del Consiglio afferma di avere “scritto la storia”. Ha ricevuto quasi 82mila like ed è stato condiviso quasi 9mila volte. 

Secondi in questa speciale classifica di gradimento si piazzano gli auguri della vigilia di Natale dell’inquilina di Palazzo Chigi.

Molti consensi ha ottenuto anche la commemorazione di Pelé, il grande calciatore brasiliano scomparso il 29 dicembre scorso.

Come abbiamo lavorato

Per elaborare le word cloud, Sky tg24 ha scaricato tutti i post pubblicati su Twitter dall’account di Giorgia Meloni dal 22 ottobre 2023, giorno dell’insediamento del nuovo governo, fino al 30 gennaio 2023, quando sono scaduti i 100 giorni. Abbiamo eliminato i re-tweet e i messaggi pubblicati in lingua non italiana. 

 

Le parole contenute nei tweet sono state estratte da un software di analisi dei testi che ha eliminato quelle di uso più comune (come, per esempio, gli articoli), e ha calcolato la relativa frequenza dei termini rimasti. I primi 100 sono stati infine visualizzati attraverso le nuvole di parole. 

 

Lo stesso insieme di tweet è stato analizzato da Francesco Branda attraverso un software che rileva il “sentiment”, ovvero le emozioni veicolate da un testo. Stesso procedimento per quanto riguarda i tweet degli utenti: sono stati raccolti oltre 75mila messaggini con l’hashtag “meloni” e sono stati analizzati. 

 

Ma quanto sono precise queste analisi dei sentiment? I software danno risultati migliori con la lingua inglese, mentre per l’italiano si deve tenere presente un certo livello di indeterminatezza e i risultati vanno presi come indicativi. 

 

Quanto alla scelta di Twitter rispetto ad altre piattaforme, dipende dal fatto che questo social media rende tecnicamente più facile lo scaricamento dei contenuti attraverso le sue Api, vale a dire quei protocolli informatici che permettono ad un software esterno di accedere ai dati.

 

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