Sgarbi neo-sottosegretario alla Cultura: "Musica affianchi l'arte, Morgan avrà un ruolo"

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"La mia missione sarà la conservazione", ha dichiarato il critico d'arte, che ha aggiunto: "Bisogna creare un dipartimento ad hoc per la musica", settore per il quale ha già pensato alla figura di Morgan. Il commento del cantante: "Lui parla di vera valorizzazione. La musica deve avere una sua 'casa' e il Mic deve assumersene la responsabilità"

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Il critico d'arte Vittorio Sgarbi è stato nominato sottosegretario alla Cultura dal Consiglio dei ministri del nuovo governo Meloni (GOVERNO, IN CDM NOMINATI I SOTTOSEGRETARI: CHI SONO). In un'intervista a Repubblica Sgarbi ha espresso alcune idee che intende portare avanti nel suo nuovo ruolo, prima tra tutti l'istituzione di un dipartimento per la musica, settore per il quale ha già pensato alla figura di Marco Castoldi, in arte Morgan. "Bisogna creare un dipartimento ad hoc per la musica, che deve essere affiancata all’arte, e lui avrà un ruolo. Morgan - ha sottolineato Vittorio Sgarbi - è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista".

Morgan: "Sgarbi parla di vera valorizzazione"

Marco Castoldi ha commentato la nomina a sottosegretario alla Cultura di Vittorio Sgarbi definendola "una prova di grandissima intelligenza da parte del Governo". "La Meloni - ha aggiunto il cantante -  ha fatto la scelta giusta e di questa scelta devono essere contenti tutti, non solo quelli schierati a favore del Governo perché ne trarranno benefici tutti gli italiani. Il progetto di Sgarbi è quello di vera rinascita dell'Italia''. Morgan nelle parole rilasciate all'agenzia stampa AdnKronos ha commentato l'annuncio del neosottosegretario al ministero della Cultura in riferimento al proprio ruolo nel dipartimento per la musica citato da Sgarbi. Il cantante ha commentato il progetto del critico d'arte affermando che "non si parla di castelli in aria ma di vera valorizzazione: del paesaggio, del patrimonio, degli artisti e della creatività. L'italia - ha aggiunto - è un centro culturale e questo valorizzare la cultura sarà la nostra grande arma per risollevarci e riprenderci quella posizione che sembrava ormai perduta: l'egemonia dell'Italia non solo rispetto all'Europa ma rispetto a tutto il resto del mondo". "La cultura - ha proseguito Morgan - deve prendere in mano le sorti e la potenzialità di questa forma musicale che è la canzone, nei suoi tanti generi; e in tal senso è giusto che si crei nel ministero della Cultura un dipartimento dedicato alla musica, che non deve essere solo appannaggio dello spettacolo e del mercato. La musica deve avere una sua 'casa' e - ha concluso - il Mic deve assumersene la responsabilità, per gestirla a livello sociale evitando le strumentalizzazioni a fini economici e discografici".

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Missione conservazione

Vittorio Sgarbi ha messo in chiaro la propria posizione all'interno del nuovo governo: "Sono entrato in quota me stesso", ha affermato. "Non sono mai stato di destra, sono un anarchico. E in questo governo sono un plus". In merito all'apporto che intende dare alla Cultura, il critico in un'altra intervista al Corriere ha sottolineato che la sua "missione sarà la conservazione": "Bisogna conservare, non spostare, alterare, sconvolgere, distruggere. Non puoi mettere al posto dei muretti a secco il fotovoltaico. Così come non puoi distruggere la Tuscia mettendo al posto della vite e dell'ulivo i campi fotovoltaici. Ci sono principi fondamentali che vanno rispettati". Vittorio Sgarbi ha poi commentato la collaborazione con il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano affermando che sarà pacifica: "Lui è conservatore nel senso più ideologico mentre io lo sono nel senso proprio del termine". 

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in aula al Senato durante il Question Time, Roma, 20 luglio 2023. ANSA/ANGELO CARCONI

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