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Congresso Pd, per Bonaccini "non è il momento dei nomi”

Politica

Dopo l'annuncio di Letta, che ha dichiarato di non volersi ricandidare alla segreteria del partito, parte il toto-nome per il suo successore. Ma Bonaccini il governatore dell'Emilia Romagna

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Il prossimo congresso

“Non mi ricandido al congresso”. In conferenza stampa, questa mattina, Enrico Letta è stato lapidario. La sconfitta elettorale ha pesato moltissimo sugli equilibri interni del Pd. L’attuale segretario dem è pronto a lasciare il suo ruolo, traghettando per i prossimi mesi il partito nella sua ultima stagione “come gesto d’amore”. Nel futuro prossimo, ora, c’è il congresso. Atteso per la prossima primavera, servirà a definire i nuovi ruoli all'interno del partito e a mettere in discussione ciò che è stato fatto finora. Soprattutto, sarà utile a capire cosa ha portato all'ultima, pesante débâcle elettorale (I RISULTATI PER REGIONE E COMUNE - LA MAPPA DEI RISULTATI - LA RIPARTIZIONE DEI SEGGI - LO SPECIALE DI SKY TG24 SULLE ELEZIONI - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - IL SEGGIOMETRO - TUTTI I VIDEO - TUTTE LE INTERVISTE AI LEADER).

Il nome di Bonaccini 

Tra i favoriti per il ruolo di prossima guida del Partito Democratico, spicca il nome di Stefano Bonaccini. Classe 1967, dal 2014 è presidente dell’Emilia Romagna. La sua figura di amministratore, con grande esperienza, è particolarmente apprezzata all’interno del partito. Il governatore, però, ha voluto mettere le mani avanti. “Non è il momento di fare i nomi”, ha dichiarato conversando coi cronisti di fronte alla sede della Regione. 

Un'occasione di rigenerazione

Secondo Bonaccini, quella del congresso “deve essere una grande occasione di rigenerazione per noi, sia sui contenuti, sia sul modo di stare come forza politica e popolare nel Paese". Rimane, però, forte il tabù sui nomi: “ognuno di noi farà la sua parte, ma prima dei nomi e dei cognomi occorre discutere sui contenuti e dopo sulle alleanze", ha dichiarato.

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