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La questione settentrionale, Pontida e il “sacrilegio” di Letta

Politica

Massimo Leoni

La nuova puntata de "La Guida" di Massimo Leoni. Che ci aiuta, in questi giorni, a orientarci nel cammino verso le prossime elezioni

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La questione settentrionale è uno dei fiumi carsici della politica italiana. Come le riforme elettorali, le revisioni costituzionali o, simmetrica ma più antica, la questione meridionale. Quindi, scorre sotto la superficie o emerge. Non a seconda delle caratteristiche del territorio. Ma a seconda dell’opportunità. Adesso l’opportunità dice che bisogna prendere voti. E il Nord, ovviamente, vota. Qualche anno fa avremmo detto, con qualche approssimazione ma senza dubbi: il Nord vota Lega. Allora, la Lega aveva fatto emergere stabilmente una questione settentrionale. Era la sua ragion d’essere. Una ragion d’essere territoriale, non classista anzi, spudoratamente interclassista. Novità assoluta nei tardi anni 80. Intuizione geniale e sottovalutata, che arrivava dall’osservazione e dall’ascolto profondo di quella parte d’Italia, insieme alla biologica appartenenza – si parlava addirittura di razza padana – a quel territorio. Nessuno, quando il fiume della questione settentrionale era impetuoso e completamente emerso avrebbe mai pensato un evento politico, tanto meno elettorale, nello stesso giorno in cui si celebrava il raduno di Pontida, il rito pagano che testimoniava – in fondo - l’emersione del fiume da parte di chi l’aveva prima teorizzata poi provocata. Invece domenica 18 settembre 2022 succede questo. Salvini a Pontida, Letta a Monza. Uno per confermare antichi legami. L’altro per dimostrare che la vittoria in Brianza pochi mesi fa non è episodio singolo. E che i produttori non voteranno chi ha fatto cadere Draghi. Il punto è cosa vuole il Nord. L’autonomia? Mah. Scrive la Confindustria di Vicenza, che pure ospiterà alcuni dei leader: la questione industriale deve tornare al centro della politica nazionale. Affrontando la crisi energetica, quella ambientale, la pressione fiscale insostenibile, un costo del lavoro non competitivo. Di autonomia non si parla. Ma se di questo si tratta, forse non ha senso cercare una ricetta per Monza o per Pontida: il fiume è lo stesso, la questione settentrionale si identifica con quella nazionale. Della Nazione, direbbe Giorgia Meloni. Molto ascoltata, pare, anche da quelle parti. (ELEZIONI- TUTTE LE NEWS IN DIRETTA) - (ELEZIONI POLITICHE - LA SFIDA DEL VOTO)