Elezioni, l’intervista di Giulia Bongiorno e Luigi de Magistris a Sky TG24

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La senatrice della Lega e il leader di Unione Popolare - ospiti di Casa Italia, il programma condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento - hanno parlato di energia, giustizia e reddito di cittadinanza. Presente anche la giornalista Fiorenza Sarzanini

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Il dossier energetico è sempre al centro del dibattito politico. C’è chi, come Matteo Salvini, critica però l’impostazione delle sanzioni occidentali prese contro Mosca in risposta alla guerra in Ucraina. Il leader del Carroccio si dice preoccupato che le misure danneggino più l’Italia che la stessa Russia. “Io credo che dobbiamo pensare alla situazione drammatica per imprese e cittadini. L’alternativa è cercare di avere un aiuto anche da parte dell’Europa: questo ha detto Salvini, non si capisce perché per questo sia stato accusato di essere amico di Putin. C'è una strumentalizzazione di ogni sua dichiarazione”, commenta Giulia Bongiorno, senatrice della Lega ed ex ministra. Bongiorno, insieme a Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli e leader di Unione Popolare, è stata ospite di questa sera di Casa Italia, il programma condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. Presente anche la giornalista Fiorenza Sarzanini (VERSO IL VOTO: LO SPECIALE DI SKY TG24 - TUTTI I VIDEO - LE NEWS IN DIRETTA - IL TEST PER CAPIRE CHI VOTARE).

Bongiorno: "Non è un reato avere rapporti con Putin"

Bongiorno ha poi parlato delle critiche ricevute da Salvini in occasione del viaggio che - mesi fa - aveva organizzato in Russia, senza che alla fine si concretizzasse.  "Non c'è nulla da nascondere. Io credo che sia doveroso per un leader politico confrontarsi con i colleghi. Rilevo però che altri leader avevano maggiori rapporti con Putin, ma questo non è un reato", ha detto l'ex ministra.

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Giustizia, Bongiorno: “Bene Cartabia ma ancora tanto da fare”

Ex ministra della Pubblica amministrazione nel governo Conte I e avvocato di lungo corso, Bongiorno ha poi affrontato anche il tema della riforma della giustizia, tra i pilastri del Pnrr. Per non perdere i fondi, la riforma processo penale dovrà avvenire entro ottobre, quella del processo civile entro novembre. Se la coalizione di centrodestra vincesse le elezioni, “manterremo tutti gli impegni previsti”, ha detto Bongiorno. Al di là delle riforme dei processi civili e penali, si dovrà però fare di più, perché la strada preparata dal governo Draghi e dalla ministra Cartabia “è positiva, ma del tutto insufficiente”. Prioritario, per far funzionare la giustizia, “è far funzionare i tribunali, assumere nuovi giudici e personale amministrativo”. Parallelamente, “è doveroso mettere in campo altre riforme”, come la separazione delle carriere tra giudici e pm, "perché il giudice deve essere un soggetto terzo". La critica più frequente a questa proposta è che il pubblico ministero potrebbe così finire sotto la dipendenza del potere esecutivo. "Non ci sarebbe nulla di peggio. Il centrodestra immagina la separazione del Csm: due parti autonome, nessuna dipende dalla politica e tutte e due hanno organi separati", precisa Bongiorno.

Bongiorno: "Io ministra Giustizia? Non è momento di parlarne"

Bongiorno ha definito l'ipotesi di un ministro della Giustizia di centrodestra come una delle migliori, perché sul tema "c'è grande convergenza di vedute" all'interno della coalizione. A chi le chiede se come si vedrebbe a succedere alla ministra Cartabia, Bongiorno risponde però che "non è il momento di parlarne".

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De Magistris: “C’è desiderio politica di avere pm dipendenti da esecutivo”

Restando in tema di giustizia, per De Magistris il prossimo governo dovrà “mantenere autonoma tutta la magistratura”, sia quella giudicante che quella inquirente. “C’è un non detto nel voler riformare l’obbligatorietà dell’azione penale e volere la separazione delle carriere”, continua l’ex magistrato. Una parte “consistente” della politica avrebbe il “desiderio di mettere il pm sotto l’esecutivo”, il che significa “che molti processi in questo Paese non li avremmo mai avuti, da Tangentopoli alla trattativa Stato-Mafia”. 

De Magistris: "Restringere la custodia cautelare"

Necessario, secondo De Magistris, sarebbe ottenere “maggiore parità tra accusa e difesa e la certezza della pena”, oltre che “meno custodia cautelare”, perché “in un Paese civile si va in galera quando si è condannati in via definitiva”. In Italia, continua il leader di Unione Popolare, ci sarebbero invece troppe persone in carcere anche se non condannate definitivamente e “troppi condannati definitivi a piede libero”. E ancora, in Italia “costa troppo adire un magistrato”.

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De Magistris: “Reddito di cittadinanza non deve essere voto di scambio”

Guardando all'economia, De Magistris ha parlato di reddito di cittadinanza: l'istituto, dice, andrebbe “rivisto” per evitare un “conflitto tra poveri", anche "perché non c’è un salario minimo e questo governo non lo ha voluto fare”. La misura non deve poi “essere un eterno voto di scambio di chi viene messo dalla politica in una posizione di disagio sociale”. Meglio invece puntare su politiche di “redistribuzione delle ricchezze”.

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