Ucraina, Draghi al Senato: "Italia vuole Kiev nell'Ue". Approvata risoluzione maggioranza
PoliticaIn vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, il premier ha parlato a Palazzo Madama per le comunicazioni sul dossier Ucraina: "Solo una pace concordata e non subita può essere duratura". Sul gas: "Dall'anno prossimo ridurremo dipendenza da Mosca. Con il taglio delle forniture è ancora più urgente imporre un tetto del prezzo". L’applauso dell’Aula ha accolto l’ok alla risoluzione con 219 favorevoli, 20 contrari e 22 astenuti
Ok del Senato alla risoluzione di maggioranza sull'Ucraina. L'approvazione è arrivata dopo il discorso tenuto da Mario Draghi a Palazzo Madama. "Il governo italiano intende continuare a sostenere l’Ucraina, così come il Parlamento ci ha dato mandato di fare", ha detto il premier. L’obiettivo è ricostruire il Paese, ha aggiunto Draghi durante le comunicazioni sul dossier Ucraina in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. “Lo sforzo - ha spiegato - deve coinvolgere gli organismi e le banche internazionali. Spetta a tutti noi aiutare Kiev a rinascere”. Poi ha ribadito: “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea, ma siamo consapevoli che non tutti gli Stati membri condividono questa posizione”. A quasi quattro mesi dall'inizio del conflitto, ha poi detto il premier, "continuano ad emergere nuove atrocità verso civili. Le responsabilità saranno accertate e i crimini puniti". Per porre fine alla guerra, Roma "non smetterà di sostenere la diplomazia e cercare la pace, nei termini che sceglierà l'Ucraina. Solo una pace concordata e non subita può essere duratura". Draghi ha inoltre posto l’accento sull’emergenza umanitaria scatenata dalla guerra: “il numero delle persone in fuga dall'Ucraina continua ad aumentare, solo in Italia sono circa 135mila i cittadini arrivati dall'inizio dell'invasione. Esprimo gratitudine alle italiane e agli italiani che li hanno accolti" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO).
Approvata risoluzione di maggioranza
La risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio al Senato è stata approvata con 219 favorevoli, 20 contrari e 22 astenuti. Subito dopo, in Aula c'è stato un applauso. Bocciate le risoluzioni presentate da Cal, dalla senatrice Elena Fattori del gruppo Misto, del senatore di Italexit Gianluigi Paragone e da Fratelli d'Italia (su cui è stato chiesto il voto per parti separate). Su tutte il governo aveva espresso parere contrario. Il testo della risoluzione delle forze di maggioranza è il frutto di una mediazione lunga e complicata, raggiunta dopo l'intervento di Draghi. In un passaggio si sollecita il governo a continuare a garantire "il necessario e ampio coinvolgimento del Parlamento" ai principali summit internazionali, come previsto dal decreto Ucraina e "comprese le cessioni di forniture militari". È questa la formula trovata per tenere in equilibrio l'esigenza del governo di citare il decreto Ucraina, che ha autorizzato l'invio di armi a Kiev, e quella sollecitata soprattutto da M5S e Leu di un maggiore coinvolgimento delle Camere nelle decisioni governative.
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“Dall’anno prossimo ridurremo dipendenza da gas russo”
Il presidente del Consiglio, nel suo discorso, ha affrontato anche il tema delle forniture di gas che la Russia, nei giorni scorsi, ha tagliato all’Italia e ad altri Paesi Ue. Dall'inizio della guerra “il governo si è mosso con rapidità per trovare fonti alternative": per questo "potremo ridurre già dall'anno prossimo la dipendenza dal gas russo", ha detto Draghi. Urgente imporre un tetto al prezzo del gas russo a livello europeo, ancora di più "alla luce della riduzione delle forniture" che hanno fatto aumentare "vertiginosamente" le difficoltà dell'Europa. Bruxelles deve quindi muoversi in fretta e con decisione per andare a tutelare i cittadini "dalle ricadute della crisi innnescata dalla guerra".
"Sanzioni a Mosca funzionano"
Le sanzioni contro Mosca “funzionano”, ha detto il presidente del Consiglio, citando le stime del Fondo monetario internazionale, che prevedono che “il costo inflitto all'economia russa sarà pari a 8.5 punti del Pil. Il tempo sta rivelando che queste misure sono sempre più efficaci".
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"Italia favorevole ad Albania e Macedonia del Nord in Ue"
L’imminente Consiglio europeo sarà anche l’occasione per discutere dell’allargamento verso Est dei confini europei. Oltre all’ingresso di Kiev, l’Italia è favorevole a negoziare anche con Albania e Macedonia del Nord, ha sottolineato il premier. La riunione dei leader europei sarà quindi anche un momento per guardare “al futuro” dell’Ue.