Roberto Maroni capo della Consulta contro caporalato. Lamorgese: scelto per sua esperienza

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La Consulta dovrà dare impulso alle iniziative contro il caporalato secondo il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, provvedimenti da attivare soprattutto a livello locale. Il ministro dell'Interno: grazie per aver accolto la nostra richiesta

L'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni è stato chiamato a presiedere  la Consulta per l'attuazione del Protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, che si è insediata per la prima volta oggi al Viminale. Il ringraziamento a Maroni arriva in prima battuta dall'attuale ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese: "Grazie per aver accolto la nostra richiesta", una scelta dettata "dalla sua grande esperienza". Presenti all'insediamento dell'organismo anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, e il presidente del Consiglio nazionale di Anci, Enzo Bianco.

I compiti della Consulta sul caporalato

La Consulta dovrà dare impulso alle iniziative contro il caporalato secondo il Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, iniziative da attivare soprattutto a livello locale.

Lamorgerse spiega che la figura di Maroni "ci potrà certamente aiutare e la Consulta potrà agevolare il virtuoso raccordo tra le amministrazioni centrali ed il territorio".

Un momento della protesta alla quale hanno preso parte oltre 200 avvocati, in parte dentro e in parte all'esterno del Tribunale milanese, organizzata  dalla Camera Penale di Milano nella settimana di sciopero nazionale dei penalisti "contro le modifiche al codice penale e di procedura contenute nel cosiddetto 'Ddl Orlando'", Milano, 11 Aprile 2017. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

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