Primo maggio, Landini: "No licenziamenti". Orlando: "Lavoro iniquo, democrazia debole"
PoliticaTre manifestazioni unitarie nei luoghi simbolici "del mondo del lavoro" con lo slogan: "L'Italia si cura con il lavoro". I sindacati sono in strada con delegati e operai alle acciaierie Ast di Terni, nel sito Amazon di Passo Corese (Rieti) e all'Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa (Roma). Il ministro del Lavoro dal Quirinale: "Rabbia sociale può produrre mostri"
"Non la vedo come una festa ma come una giornata di rabbia"; "non è una festa ma è una giornata di mobilitazione", con queste parole il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha spiegato qual è il clima con cui Cgil, Cisl e Uil celebrano il Primo maggio 2021. Tre manifestazioni nazionali unitarie in altrettanti luoghi simbolo "del mondo del lavoro" sono state organizzate dai sindacati con lo slogan: "L'Italia si cura con il lavoro". La scelta è doppiamente simbolica: l'emergenza Covid non consente ancora di tornare al tradizionale corteo per una grande manifestazione nazionale ma Cgil, Cisl e Uil sono in piazza con delegati e operai, non numerosi, con le distanze e le precauzioni necessarie ma dando così un segnale di fiducia sulla prospettiva di ripartenza del Paese. Intanto il ministro del Lavoro Andrea Orlando, al Quirinale, ha detto che "quando il lavoro manca o è iniquo o indegno, la democrazia è più debole ed esposta". Landini da Terni ha rilanciato il no allo sblocco dei licenziamenti: "Se finisce la pandemia il regalo è che i lavoratori prima si sono fatti il mazzo e adesso possono essere licenziati? Non funziona così".
Orlando: "Rabbia sociale può produrre mostri"
"Ancora oggi la nostra Costituzione ci indica la strada - ha affermato il ministro del Lavoro - proteggere i nostri cittadini, assicurare cure e vaccini ma allo stesso tempo preparare la ricostruzione facendo leva sulle lavoratrici e sui lavoratori del nostro paese". Quando manca il lavoro, Orlando ha aggiunto che la democrazia è "preda della sfiducia e della rabbia sociale; e la rabbia sociale può produrre mostri". "L'andamento della perdita di posti di lavoro in questi mesi ha indicato che, pur con forti eterogeneità, ci sono squilibri tra nord e sud del paese e che a essere maggiormente penalizzati sono i giovani e le donne", ha rilevato il ministro parlando per il Primo Maggio al Quirinale. "L'Italia deve rispondere a questo passaggio come è avvenuto a metà degli anni '70 con una legislazione mirata, compiendo ogni sforzo per evitare di perdere una generazione".
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I luoghi simbolo della manifestazione
I tre luoghi simbolici delle manifestazioni dei sindacati, invece, diversi per i temi e le realtà del territorio che queste tre scelte vanno a sottolineare, sono a Terni, dove il leader della Cgil, Maurizio Landini, parla dalle acciaierie Ast; a Passo Corese (Rieti), dove dal sito di Amazon c'è il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri; mentre il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, si trova all'Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa (Roma). Per i social è stato lanciato l'hashtag #1M202. Inoltre in tutt'Italia non mancano le iniziative sul territorio, città per città: tra tante, a Milano diretta streaming con "le voci del sindacato e di chi è impegnato nei settori particolarmente coinvolti dagli effetti dall'emergenza sanitaria"; a Brescia l'omaggio ai lavoratori di un centro vaccinale; a Napoli il sindacato ha scelto un simbolo di attualità della lotta per il lavoro, lo stabilimento Whirlpool.
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Landini: "Lunedì arriverà una convocazione"
Presto, da Terni, è arrivata una buona notizia da parte del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in merito al confronto tra sindacati e Governo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Abbiamo avuto conferma che lunedì arriverà una convocazione, quello che chiedevamo. Deve essere l'avvio di un confronto vero". Questo, ha spiegato il sindacalista, "non è stato discusso in tutte le sue parti". "Noi abbiamo chiesto, e credo che sia necessario farlo, di entrare nel merito di ogni singolo progetto per capire quanta occupazione crea e soprattutto creare un confronto sulle riforme indicate per costruire assieme davvero un nuovo Paese", ha affermato Landini secondo il quale le priorità sono riforma fiscale, riforma della pubblica amministrazione, della giustizia, della scuola e investimenti sulla sanità pubblica. "Allo stesso tempo - ha detto ancora - c'è bisogno di politiche industriali in cui il ruolo del Governo diventa decisivo. Poi vogliamo affrontare quello che il Parlamento nelle prossime settimane discuterà, il decreto Sostegni, a partire dalla questione del blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali". Per Landini "non si cambia il Paese senza il coinvolgimento del mondo del lavoro".
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Le richieste della Cgil
"Sono i lavoratori ad aver permesso di poter oggi ragionare sull'uscita dalla pandemia, non sarebbe stato possibile senza il lavoro, anche quello più umile", ha detto ancora Landini secondo il quale "bloccare i licenziamenti non vuol dire ingessare il lavoro, vuol dire mettere al centro il lavoro". Il segretario Cgil ha evidenziato che è necessario "incentivare l'uso di tutti gli strumenti che sono alternativi ai licenziamenti". "Non chiediamo solo di bloccare i licenziamenti - ha aggiunto - chiediamo di azzerare la cassa integrazione ordinaria, il che vuol dire mettere nelle condizioni tutte le imprese industriali e delle costruzioni di avere 52 settimane da poter utilizzare. Chiediamo di incentivare i contratti di solidarietà, chiediamo di incentivare i contratti di espansione, il che vuol dire aiutare chi è vicino alla pensione per far entrare giovani nei luoghi di lavoro". A detta del segretario della Cgil, "ci vuole un impegno anche grazie a un nuovo sistema di ammortizzatori sociali che dica che prima di ricorrere ai licenziamenti si utilizzano tutti gli altri strumenti. In pratica vuol dire che ci si può riorganizzare senza licenziare". "Questa - ha concluso - è la scommessa che chiediamo anche alle imprese, tanto più che siamo ancora dentro alla pandemia. In questi mesi, giugno, luglio e agosto, bisogna vaccinare i lavoratori, non licenziare".
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Bombardieri: "Pretendiamo zero morti sul lavoro"
A parlare del Pnrr è anche Pierpaolo Bombardieri, il segretario della Uil, il quale ritiene che il piano nazionale di ripresa e resilienza "non è della politica, ma è di tutti. Bisogna fare delle scelte su lavoro, su fisco, su donne, giovani e Mezzogiorno". Il leader avverte: "Noi pretendiamo zero morti sul lavoro". Dalla manifestazione unitaria a Passo Corese, presso il sito Amazon, ha poi detto: "Siamo qui perché oggi non è una giornata di festa ma di mobilitazione e di rabbia dei tanti lavoratrici e lavoratori che sono sfruttati, hanno ritmi infernali, sono governati dagli algoritmi. Siamo qui per dare loro voce. Bisogna ripartire da qui, dal lavoro precario e dal lavoro sfruttato: serve lavoro stabile, dignitoso".
Sbarra: "Un milione di posti di lavoro persi"
Il leader della Cisl Sbarra, dalla manifestazione per il Primo Maggio all'Ospedale dei Castelli, ha lanciato invece l'allarme: "Un milione di posti di lavoro persi in quattordici mesi, soprattutto giovani e donne. 5 miliardi di ore di cassa integrazione, una caduta dell'11% ore lavorate e di 40 miliardi del monte salariale". "Non possiamo permetterci di perdere altro lavoro. Il Governo - ha sottolineato - farebbe bene a prorogare il blocco dei licenziamenti almeno a fine anno. Serve tempo per contrattare una riforma degli ammortizzatori sociali, l'avvio delle politiche attive, un grande piano sulla formazione. E rimettere in moto gli investimenti pubblici".