Assemblea Pd, Enrico Letta eletto nuovo segretario: "Svolta per un partito aperto"

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L'ex premier, a sette anni dalla sua uscita di scena, è stato eletto con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti. Nel suo discorso ha detto: "Serve nuovo Pd, non nuovo segretario. Ora vademecum di idee poi assemblea per sintesi". Intanto Walter Verini è stato eletto tesoriere nazionale

È il giorno di Enrico Letta, eletto segretario del Pd a distanza di sette anni dalla sua uscita di scena (IL SUO DISCORSO AL NAZARENO). L'assemblea dei Dem ha riportato l'ex premier a capo del partito con un'elezione quasi all'unanimità, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti, annunciate lo scorso 4 marzo. I voti favorevoli sono stati 860, solo 2 i contrari e 4 gli astenuti. Tutte le correnti del Pd avevano già annunciato il "sì" a Letta. In mattinata l'assemblea ha anche eletto Walter Verini tesoriere nazionale con 775 voti favorevoli, 4 contrari, 23 astenuti.

Letta ringrazia Zingaretti e cita il Papa

Letta ha iniziato il suo discorso ringraziando Nicola Zingaretti, “a cui mi lega un rapporto di lunga amicizia, di sintonia, un rapporto importante. Ti ringrazio di avermi cercato, lavoreremo insieme. Siamo simili, non abbiamo bisogno di molte parole per capirci”. Poi ha parlato dell’emergenza Covid: "Centomila morti, è scesa la speranza di vita, drammaticamente e per la prima volta nella storia recente del Paese, la solitudine, lo smarrimento, le famiglie che hanno perduto i loro cari. Il mio pensiero va al personale sanitario, ai rappresentanti dello Stato, la loro dedizione è stata ed è fondamentale. Penso al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro, a loro noi guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro. Mi viene in mente la frase di Papa Francesco che dice che vorrebbe un mondo che sia un abbraccio fra giovani e anziani. Da solo nessuno si salva. Ce lo ha detto il Papa”.

Letta: mi candido ma serve nuovo Pd, non nuovo segretario

Nel suo discorso Letta ha detto: "Mi candido a nuovo segretario ma so che non vi serve un nuovo segretario: vi serve un nuovo Pd". Poi ha spiegato: "Vorrei che oggi la discussione non si chiudesse ma iniziasse. Domani presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea". 

L'arrivo al Nazareno

In mattinata, arrivato al Nazareno, Letta aveva postato un tweet con due selfie, uno davanti alla sede e uno dentro l'ascensore: "Lo ammetto. L'emozione non manca a salire di nuovo al Nazareno, più di sette anni dopo". Letta vi entrò per l'ultima volta nel 2014 per una riunione della direzione, prima che il partito decidesse di sostituirlo alla presidenza del Consiglio. "Ho dormito come il principe di Conde", ha detto Letta, citando Alessandro Manzoni entrando nella sede del Pd per rassicurare chi lo immagina agitato o nervoso per l'elezione.

Enrico Letta nel suo intervento in assemblea Pd, Roma, 14 marzo 2021.
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Ieri Letta ha visitato a sorpresa il Circolo dem di Testaccio, suo quartiere a Roma. I militanti, a cui aveva promesso una visita, lo hanno accolto con uno striscione con scritto "Daje Enrì, ripiamose sti cocci" sotto il quale Letta si è fatto fotografare. Lo stesso ex premier ha pubblicato sul suo profilo Twitter l'immagine. Nei giorni scorsi Letta in tv aveva scherzato sui motivi della sua candidatura: "C'erano dei cocci... Noi 'vasi' cosa dobbiamo fare, ci occupiamo dei nostri confratelli cocci".

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Letta dovrebbe disegnare un Pd promotore di un centrosinistra allargato dai liberaldemocratici alla sinistra passando per i Cinque stelle, senza sudditanze verso gli alleati e con la capacità di caratterizzarsi con la propria identità nell'esperienza inedita del governo Draghi. Il ritorno di Letta è stato preceduto da contatti con tutti i capi delle tante aree che compongono il Pd, da telefonate con Draghi e anche con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Agli oltre mille delegati dell'assemblea, dall'inedito 'palco' di una diretta streaming Letta ha chiesto regole d'ingaggio chiare, perché la mancanza di rispetto reciproco ha fatto precipitare il partito in una profondissima crisi. Per uscirne, il Pd deve "aprirsi" e "smettere di parlare di se stesso ma offrire soluzioni al Paese".

Bonaccini: "Letta può scrivere una pagina di unità"

"Abbiamo una grande opportunità: Enrico Letta è una figura autorevolissima. Lo ho sentito nei giorni scorsi, ci siamo parlati" visto che "sono parte della classe dirigente di questo partito per il ruolo che svolgo, e perchè sono un iscritto e un militante da sempre". Lo ha detto, intervenendo su Radio 24, il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. "Oggi - ha osservato - cominciamo una nuova storia per il Partito Democratico. Credo che sia l'ultima opportunità del Pd per dimostrare di essere meglio di quello che appariamo. Credo che Letta possa riuscire a scrivere una pagina di unità. E proviamo a ripartire da lì per costruire nuovo gruppo dirigente e rilanciare il Pd".

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