Via libera quasi unanime a Montecitorio e Palazzo Madama alla risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento dal pareggio di bilancio. Sono stati 552 i voti favorevoli dei deputati e 278 quelli dei senatori. Conte soddisfatto: "Ottimo segnale, spero che il dialogo prosegua"
Con 552 voti a favore, nessun contrario e sei astenuti, l'Aula della Camera ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza che autorizza lo scostamento dal pareggio di bilancio. Un sì quasi unanime che ha messo d'accordo anche le opposizioni. Situazione simile anche al Senato che ha approvato con 278 sì, 4 astenuti e 4 contrari. In base alla Costituzione, era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, pari a 316 voti alla camera e 161 al Senato. Soddisfatto il premier Conte che parla di "ottimo segnale".
Gualtieri: "Lo stop alle scadenze sarà per tutti"
Al termine dell'incontro bilaterale con l'omologo francese Bruno Le Maire, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha affermato che lo scostamento di bilancio "ci consentirà di intervenire sulle prossime scadenze fiscali attraverso una loro sospensione più larga di quella fatta finora che riguardava solo i settori dei codici Ateco. Stiamo lavorando per il prossimo decreto che userà questi otto miliardi per il rinvio delle scadenze fiscali per tutti i settori economici che hanno subito perdite".
Giuseppe Conte: "Ottimo segnale"
Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte "la votazione alla Camera è un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese". "Tra le forze di opposizione - ha aggiunto - prevale la via del dialogo e di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti l'hanno voluta perseguire sin dall'inizio, con determinazione ma sempre nella chiarezza dei ruoli". Il premier auspica poi "che questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza".
La votazione alla Camera
Alla votazione hanno partecipato numerosi ministri e sottosegretari: tra loro Luigi Di Maio e Roberto Gualtieri. Quest'ultimo ha avuto qualche problema tecnico prima di riuscire ad attivare il proprio meccanismo di voto. Essendo stata approvata la mozione della maggioranza, il testo di opposizione non è stato posto in votazione. Il viceministro all'Economia Laura Castelli aveva detto in Aula che il governo accettava "la risoluzione della maggioranza" e dava "parere contrario" a quella delle opposizioni sullo scostamento. Sempre dal M5S, Michele Sodano aveva spiegato che con il nuovo scostamento di bilancio si sarebbe potuto varare "il decreto ristori quater con il congelamento della riscossione fiscale del 2020". "Noi siamo pienamente consapevoli che sarebbe irresponsabile chiedere a imprese e contribuenti di anticipare le imposte - aveva aggiunto - o a chi ha deciso di mettersi in regola col fisco di mettersi in un solo colpo in regola. Chi si oppone allo scostamento si oppone a questo aiuto ai cittadini che noi di M5s stiamo aiutando come non mai".
La votazione al Senato
Il Gruppo parlamentare per le Autonomie ha votato a favore dello scostamento di bilancio. "Ci sembra doveroso continuare a sostenere le imprese e le famiglie in difficoltà", ha detto in aula il senatore della Svp e vicepresidente del Gruppo, Dieter Steger. "Parte di queste risorse - ha aggiunto - vengano usate per una tregua fiscale. E quindi blocco dei pagamenti, ma anche risoluzione dei contenziosi con stralcio degli interessi, moratorie e rinegoziazione dei debiti, soprattutto per le piccole cartelle. Allo stesso tempo - ha sottolineato - occorre migliore la qualità dei provvedimenti. Il decreto ristori ha avuto il merito di erogare velocemente le risorse, ma bisogna lavorare in maniera più puntuale sulla platea dei beneficiari, con particolare attenzione ai commercianti, alle partite iva e al settore turistico. Il criterio non può essere quello dei codici Ateco, ma quello della perdita di fatturato". Soddisfatto anche il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone: "Bene che Forza Italia abbia avuto la forza e la responsabilità di votare con la maggioranza lo scostamento di bilancio, costringendo anche sovranisti ed antieuropeisti a seguire. Il partito di Berlusconi ha raccolto l'appello del Presidente della Repubblica che da tempo auspichiamo e che oggi ribadiamo: andiamo avanti e dopo il sì agli 8 miliardi per tagliare le tasse di novembre e dicembre continuiamo un percorso che porti a sostenere le nostre imprese e l'occupazione. Ci sarà un altro scostamento a gennaio con risorse già libere: propongo già da oggi di lavorare assieme per vedere come spenderle".
Il commento di Tajani, Meloni e Salvini
"Il centrodestra è unito, ha votato alla Camera e farà lo stesso al Senato a favore dello scostamento". Queste le parole del vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani in conferenza stampa. "Abbiamo, uniti, lavorato perché maggioranza e governo accogliessero alcuni principi per noi fondamentali come la tutela dei lavoratori autonomi. Insistito anche perché ci fosse moratoria fiscale. Di fronte alle promesse fatte dal governo. Sostegno che non ha nulla a che vedere col sostegno al governo. Siamo diversi, alternativi. Lo abbiamo fatto per l'interesse nazionale che rappresenta una priorità". Giorgia Meloni, leader di FdI, ritiene che "il governo ci dà ragione seppure con ritardo" e si è definita "contenta che la maggioranza arrivi sulle nostre proposte di buonsenso, la battaglia non si esaurisce". Matteo Salvini, leader della Lega, sostiene che il voto sia stato "un bel successo. Il governo ha capito che da solo non va da nessuna parte, è stato costretto ad ascoltare non il centrodestra unito, ma il Paese. Se andrà avanti, vediamo. Questo è solo l'inizio, penso a un tavolo sulla scuola, da domani con Conte e Azzolina. Noi ci siamo".
Misiani: "Risposta concreta al Paese"
Su Facebook il viceministro all'Economia, Antonio Misiani, ha commentato positivamente il risultato della votazione quasi unanime. "È un voto molto positivo - ha scrito - una risposta concreta del Parlamento agli appelli del Capo dello Stato e alle attese del Paese per la massima condivisione dello sforzo di sostegno delle imprese e dei lavoratori che stanno soffrendo le conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria".
Franceschini: "Scelta di responsabilità di Berlusconi"
"Una scelta di responsabilità di Berlusconi che ha politicamente costretto le altre forze di centrodestra a cambiare linea e ad adeguarsi. Chapeau". Questo il capodelegazione Pd al governo e ministro della Cultura Dario Franceschini lasciando Montecitorio.
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