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Nicola Morra: "Se dai fastidio alla mafia vieni infangato". Le opposizioni: "Si dimetta"

Politica
©Ansa

Dopo la polemica per le parole sui calabresi e su Jole Santelli, il presidente della Commissione Antimafia torna a far discutere per alcune frasi dette durante la trasmissione televisiva Omnibus su La7: "Quel che è accaduto ieri è un episodio all’interno di una strategia". La Lega e Fratelli d'Italia per protesta si ritirano dalla Commissione: "Non parteciperemo ai prossimi lavori e ai suoi comitati"

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Prosegue la polemica per le parole del presidente della commissione Antimafia Nicola Morra su Jole Santelli e i cittadini calabresi. Intervenuto a Omnibus su La7, dopo aver detto che non intende dimettersi dal suo ruolo nella Commissione Antimafia, ha aggiunto: "Quando dai fastidio alla mafia vieni infangato", lasciando intendere che ai suoi danni è in atto una strategia per delegittimarlo. Lega e Fratelli d'Italia annunciano lo sciopero in Commissione. E c'è chi chiede le dimissioni. "Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. #MorraDimettiti", ha scritto tra gli altri Mara Carfagna su Twitter.

Morra: "Una strategia contro di me"

"Dimettermi da presidente della Commissione Antimafia? Piacerebbe a tanti ma io credo che anche quello che è accaduto ieri sia un episodio all'interno di una strategia, perché quando dai fastidio a Cosa Nostra, la mafia e la 'ndrangheta, come ci hanno insegnato, allora bisogna sporcare, infangare e delegittimare", ha detto Morra.

Nicola Morra of the Five star moviment party, wearing a protective mask, arrive at the Senate where today the Italian Prime Minister announces the guidelines of Phase 2 of the fight against coronavirus diffusion, Rome, 21 May 2020.ANSA / FABIO FRUSTACI

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Lega: "Non parteciperemo ai prossimi lavori in Commissione"

Intanto, in una lettera inviata a Morra e ai presidenti di Camera e Senato, la Lega fa sapere che "non parteciperà ai prossimi lavori in Commissione Antimafia e ai suoi comitati". La protesta è stata annunciata dai parlamentari leghisti componenti della Commissione: Gianluca Cantalamessa, Pasquale Pepe, Lina Lunesu, Enrico Montani, Francesco Urraro, Erik Pretto, Luca Paolini, Andrea Dara e Gianni Tonelli.

Anche Fratelli d'Italia annuncia il ritiro dalla Commissione

Poco dopo si unisce alla protesta anche il partito di Giorgia Meloni. "Fratelli d'Italia ha deciso che non parteciperà più ad alcuna riunione della Commissione parlamentare antimafia per protestare contro le mancate dimissioni del presidente Morra. Per questa ragione torniamo a chiedere le immediate dimissioni di Morra e, fino a quando non ci saranno, FdI rimarrà fuori dalla Commissione", fanno sapere i componenti per FdI della commissione parlamentare Antimafia, il capogruppo in commissione Senatore Antonio Iannone, il segretario dell'ufficio di Presidenza della commissione, Wanda Ferro, e il capogruppo al Senato Senatore Luca Ciriani.

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Tajani: "Continua a offendere la memoria di Jole Santelli"

All'attacco anche Forza Italia. "Il presidente dell'Antimafia non può occupare l'incarico – ha detto il vicepresidente Antonio Tajani su Twitter -. Continua a offendere la memoria di Jole Santelli e quella di tutti i malati che non dovrebbero svolgere ruoli elettivi. Ogni essere umano è indispensabile alla società!". Poi ancora Mara Carfagna: "Basta Nicola Morra, ad un certo punto bisognerebbe avere il buon gusto di tacere ed andare a casa".

Gasparri: "Morra deve andare via"

"Vedo che Morra è ancora presidente della Commissione Antimafia .Non può più svolgere quella funzione. Non ne ha la dignità, travolto dalle sue deliranti affermazioni. Peraltro non le prime sconcertanti - ha attaccato il senatore Maurizio Gasparri -. Lo hanno sconfessato tutti. Morra deve andare via. Ha offeso Jole Santelli, la Calabria, i malati, tutti gli italiani".

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Il caso da cui è scoppiata la polemica

Morra si è espresso molto duramente dopo l'arresto di Domenico Tallini per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, attaccando il politico ma anche chi lo aveva votato: "Domenico Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita". E poi ha tirato in ballo Jole Santelli: "Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria, Jole Santelli, fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Santelli, politicamente c'era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev'essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perchè sei grande e grosso".

domenico tallini ansa

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