Stipendio raddoppiato per Pasquale Tridico: è polemica. Inps: nessun compenso retroattivo

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Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, con un decreto interministeriale dello scorso agosto firmato dai ministri Catalfo e Gualtieri, il compenso passerebbe, con effetto retroattivo, da 62mila a 150mila euro l’anno. Bufera dalle opposizioni: “Si dimetta”. Ma l’Istituto comunica: nessun compenso retroattivo a Tridico. Conte: "Chiesto accertamento, poi valuterò"

È bufera intorno al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Il quotidiano La Repubblica ha rivelato l'esistenza di un decreto interministeriale firmato dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e da quello dell’Economia Roberto Gualtieri, con cui lo stipendio di Tridico sarebbe passato da 62mila a 150mila euro l’anno con effetto retroattivo. La vicenda ha scatenato diverse polemiche politiche, specialmente dall’opposizione. Ma in giornata la Direzione Risorse Umane dell'Inps ha replicato che non ha corrisposto al presidente Tridico compensi arretrati in seguito all'emanazione del Decreto del 7 agosto 2020 e, in ogni caso, gli Uffici dell'Istituto non hanno mai previsto l'erogazione di un compenso arretrato al presidente per il periodo che va da maggio 2019 al 15 aprile 2020. "Pertanto - scrive la direttrice centrale delle Risorse umane Maria Grazia Sampietro - la notizia apparsa sul quotidiano La Repubblica in merito ad un compenso arretrato al Presidente pari a 100 mila euro è priva ogni fondamento".

Il chiarimento dell'Inps

"Il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze 7 agosto 2020 - afferma l'Inps - a seguito della ricostituzione del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto, ha fissato la misura dei compensi nei confronti del Presidente, del Vice Presidente e dei Consiglieri di Amministrazione". Emolumenti che sono fissati per il Presidente a 150.000 euro, per il Vicepresidente a 40.000 euro elevabili a 60.000 in caso di deleghe e per i consiglieri di amministrazione in 23.000 euro. "Nel rispetto della normativa vigente - conclude - la decorrenza dei predetti compensi è fissata a partire dall'effettivo esercizio della funzione, ossia dal 15 aprile 2020, data di insediamento del consiglio di amministrazione. Detta regola vale anche per il Presidente dell'Istituto, Pasquale Tridico, "ancorché abbia svolto la funzione di Presidente dell'Istituto già da maggio 2019. Difatti, anche per il Presidente la nuova misura dei compensi stabilita dal citato decreto interministeriale decorre dall'assunzione della carica di Presidente del ricostituito consiglio di amministrazione". 

Conte: "Chiesto accertamento poi valuterò"

Sulla vicenda è arrivato un commento del premier Giuseppe Conte, a margine del festival dell'Economia di Trento: "Non ero informato: ovviamente ho chiesto accertamenti perché vorrei approfondire la questione. Permettetemi di comprenderla bene poi formulerò una valutazione più compiuta. Sono abituato a parlare seriamente: fatemi fare una verifica e alla fine parlerò". 

Salvini: “Tridico paghi Cig e si dimetta”

Ma il caso ha sollevato comunque polemiche. Dalla Lega, a Fratelli d'Italia, fino a Forza Italia: il centrodestra si trova compatto nell'attaccare e nel chiedere le dimissioni al presidente dell'Inps: "Inps, non ho parole. Invece di aumentarsi lo stipendio, prima paghi la cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta", scrive sui social il leader della Lega Matteo Salvini.  "Non bastavano i disastri compiuti durante il lockdown - dice, invece, il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani - adesso il governo attraverso una decisione del ministro Catalfo ha deciso che il presidente Tridico deve essere addirittura premiato con un aumento di stipendio fino a 150mila euro e addirittura retroattivo". Ironizza Maurizio Gasparri di Forza Italia, ricordando che "da mesi" la gestione di Tridico dell'Inps è sotto accusa "per i suoi risultati disastrosi" e che oggi, anziché erogare la cig si aumenta lo stipendio.

Gli aumenti nel decreto

In base a quanto confermato nel decreto interministeriale, lo stesso stipendio di 150mila euro all’anno è attribuito anche al presidente dell’Inail, mentre 40mila euro annui invece sono assegnati ai vicepresidenti dei due Istituti, che diventano 60mila in caso di ulteriori deleghe. I consiglieri di amministrazione di Inps e Inail, invece, hanno un emolumento di 23mila euro ciascuno. Nel documento si sottolinea come i compensi sono “a carico dei bilanci dei rispettivi Enti” e che l’aumento ha effetto retroattivo, “con decorrenza dalla data di nomina del presidente, del vice presidente e dei consiglieri di amministrazione Inps e di Inail”.

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