Referendum, Di Maio: "Sì Pd rafforza alleanza. Ora rispetteremo patti su legge elettorale"

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Il ministro degli Esteri ha dichiarato che il "fatto che ieri il Pd si sia espresso per il sì al referendum" sul taglio dei parlamentari "rafforza l'alleanza di governo e ci permette di affrontare le prossime due settimane con la lealtà che ha sempre contraddistinto questa coalizione”. Ora "terremo fede ai patti sulla legge elettorale", ha aggiunto. Salta però l'adozione del Germanicum come testo base in Commissione Affari costituzionali, che slitta a giovedi per l'ostruzionismo delle opposizioni

"Il fatto che ieri il Pd si sia espresso per il sì al referendum" sul taglio dei parlamentari "rafforza l'alleanza di governo e ci permette di affrontare le prossime due settimane con la lealtà che ha sempre contraddistinto questa coalizione”. A dirlo è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ora "terremo fede ai patti sulla legge elettorale" e sulle modifiche ai regolamenti parlamentari, ha aggiunto l’esponente del M5S, osservando che "le stesse opposizioni, dichiarando di votare per il sì, sono coerenti con la legge che hanno votato in Parlamento in passato”.

Di Maio: "Taglio primo step riforme"

"Penso che il taglio dei parlamentari non possa essere esaustivo di per sé, ma è un primo passo per un processo di modernizzazione dell’Italia”, ha poi aggiunto Di Maio, parlando a margine della Fiera del tessile Milano Unica, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se questo porterà alla revisione del bicameralismo perfetto. "Consiglierei di procedere per step. Abbiamo meno di due settimane dal referendum e poi come abbiamo sempre fatto al governo si discuterà di proposte di riforma e si troverà una soluzione", ha aggiunto il ministro.

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"Il sì delle opposizioni atto di coerenza"

"Votare sì e dire di votare sì" al referendum sul taglio dei parlamentari "da parte di tutte le forze politiche, anche delle opposizioni, è un atto di coerenza rispetto a quanto hanno votato in Parlamento”, ha sottolineato il ministro degli Esteri. "Questo referendum ha visto in precedenza quattro voti in Parlamento, di cui l'ultimo votato sostanzialmente all'unanimità da tutte le forze politiche".

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Legge elettorale, slitta adozione testo base

Intanto è saltata l'adozione del cosiddetto Germanicum come testo base della riforma elettorale in Commissione Affari costituzionali, prevista oggi e che slitta invece a giovedi prossimo per l'ostruzionismo delle opposizioni. La seduta si è aperta con Francesco Paolo Sisto (Fi), che ha sostenuto che il Germanicum non poteva essere votato come testo base perché mancava l'allegato della scheda elettorale, che è parte integrante della legge elettorale. Inoltre il capogruppo della Lega Igor Iezzi ha chiesto la convocazione di un ufficio di presidenza per concordare il modo di procedere, visto che la maggioranza voleva far intervenire per le dichiarazioni di voto un solo deputato per gruppo mentre i parlamentari del centrodestra chiedevano di intervenire tutti. Il capogruppo di Fdi ha invitato ad accogliere la richiesta di Iezzi: "Una forzatura farebbe saltare le migliori intenzioni da parte nostra". Il presidente della Commissione Giuseppe Brescia ha rassicurato Sisto sul fatto che il testo del Germanicum, pur privo della scheda elettorale, è comunque procedibile, ma ha accolto la richiesta di Iezzi e Prisco ed ha interrotto i lavori della Commissione per convocare l'ufficio di presidenza. In questa sede i rappresentanti del centrodestra hanno insistito nel chiedere di far slittare l'adozione del testo base per far intervenire tutti mentre Stefano Ceccanti, capogruppo del Pd, ha chiesto di votare subito, anche perché con la probabile apposizione della fiducia al decreto semplificazioni la Commissione non potrà riunirsi né stasera né domani. Prisco ha quindi proposto di votare l'adozione del testo base subito dopo la votazione finale del decreto semplificazioni da parte dell'aula, giovedì prossimo. Proposta accolta dalla maggioranza e dal presidente Brescia.

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