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Sfiducia Bonafede, il Senato respinge le due mozioni. Renzi: "Segnali da Conte"

Politica
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A Palazzo Madama si sono votate le due mozioni del centrodestra e di +Europa contro il ministro della Giustizia. L'Aula respinge la prima con 131 sì, 160 no e un astenuto, la seconda con 124 sì, 158 no e 19 astenuti. Bonafede: "Non tollero illazioni, sulla scelta del capo del Dap nessun condizionamento". E a fine voto: "Soddisfatto, ora al lavoro". Renzi: "Seguiamo Conte. Da lui segnali importanti".

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Il Senato ha respinto, con 131 sì, 160 no e un astenuto, la mozione di sfiducia del centrodestra contro Alfonso Bonafede, la prima delle due presentate contro il ministro della Giustizia. L'Aula ha poi respinto la seconda mozione di sfiducia, quella presentata da +Europa e appoggiata da Azione e da Fi, con 124 voti a favore, 158 contrari e 19 astenuti. "Sono soddisfatto, ora al lavoro", il commento del ministro. Per evitare gli assembramenti in Aula - secondo quanto prevedono le regole di prevenzione dal contagio da coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE) - il voto si è svolto in due "chiame". Ciascun senatore ha votato dal posto, con entrata nell’emiciclo scaglionata a gruppi di 50 ogni dieci minuti, secondo l’ordine alfabetico. 

Renzi: "Non votiamo la sfiducia"

Il voto è stato preceduto in mattinata dalla discussione in Aula e dalle dichiarazioni di voto dei gruppi. Non ci fu "nessun condizionamento",  ha detto Bonafede nella sua replica in Aula, sulla scelta del capo del Dap che portò il ministro della Giustizia a scegliere Francesco Basentini invece di Nino Di Matteo. "Non sono più disposto a tollerare alcuna allusione o ridicola illazione", ha sottolineato il ministro. Italia viva ha deciso di votare contro le mozioni di sfiducia, ha annunciato Matteo Renzi nel suo intervento, "ma riconosciamo al centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri. La sua mozione non era strumentale". La decisione di Iv era ritenuta l'ago della bilancia per il voto, facendo anche ipotizzare la crisi di governo in caso di approvazione della sfiducia a Bonafede, come minacciato alla vigilia da M5s e Pd.

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Renzi: "Seguiamo Conte, da lui segnali importanti"

L'intervento più atteso in Aula, oltre a quello di Bonafede, è stato proprio quello del leader di Italia viva, che ha annunciato il no del suo partito - decisivo per l'esito del voto visti i numeri in Senato di Iv  - alle mozioni di sfiducia. "Il premier ha detto che ove ci fosse stato un voto contrario a un ministro il governo sarebbe andato a casa, e noi lo seguiamo", ha spiegato. "Confermo che Conte ha dato negli ultimi tempi segnali importanti". Renzi ha poi commentato le voci di una richiesta di ulteriori ruoli nel governo per Italia viva: "Non ci interessa un sottosegretario ma sbloccare i cantieri. Quando portiamo delle idee non stiamo cercando visibilità".

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Renzi: "Bonafede faccia ministro della Giustizia e non ministro dei giustizialisti"

Da Renzi non sono comunque mancate critiche all'operato di Bonafede: "Non si fa politica pensando alla legge del taglione: certe sue espressioni sul giustizialismo ci hanno fatto male", ha detto rivolgendosi al ministro. "Bisogna rifiutare la cultura del sospetto, definita da Falcone l'anticamera del komeinismo". E ancora: "Sulle scarcerazioni c'è stata troppa superficialità, sulle riforme c'è ancora troppo da fare. Bonafede faccia il ministro della Giustizia e non il ministro dei giustizialisti e vedrà che ci avrà al nostro fianco".

Bonafede: "Su vicenda Di Matteo sgomberati tutti gli pseudo-dubbi"

Bonafede, nella sua replica dopo la discussione in Aula, ha affermato che la vicenda che riguarda Nino Di Matteo "è stata ormai a dir poco sviscerata in ogni sua parte". E "sono stati ampiamente sgomberati tutti gli pseudo-dubbi". La scelta del capo del Dap fu "discrezionale", ha affermato Bonafede.

Bonafede: "Falso che governo abbia aperto le porte delle carceri"

E ancora, Bonafede ha difeso il suo operato sulle carceri: "È totalmente falsa l'immagine di un governo che avrebbe spalancato le porte delle carceri addirittura per i detenuti più pericolosi". I giudici che hanno scarcerato i detenuti in questi ultimi mesi lo hanno fatto in base a leggi "in vigore da 50 anni e che nessuno aveva mai cambiato", ha sottolineato il ministro della Giustizia. Sulle scarcerazioni di detenuti al 41 bis e di alta sicurezza, Bonafede ha spiegato: "Grazie al secondo decreto antimafia nel giro di due settimane tutti i condannati o imputati per reati gravi scarcerati per motivi di salute legato a rischio Covid (che non sono 497 bensì 256) tornano davanti al giudice alla luce del mutato quadro sanitario della fase 2".

Bonafede: "Su giustizia leale collaborazione nella maggioranza e lavoro di squadra"

Sulla riforma del processo penale e del Csm, ha poi assicurato il ministro Bonafede, il "confronto nella maggioranza sarà costante approfondito e improntato a leale collaborazione". Poi ha aggiunto: "Le misure concrete adottate durante l'emergenza sono il frutto del lavoro di squadra di tutto il governo che ha deciso di considerare la giustizia una vera priorità".

Bongiorno: "Lega ruppe governo per sue omissioni"

"Oggi si chiude il cerchio: tra le ragioni per cui la Lega pose fine il governo passato ci furono le sue omissioni. E vediamo che ancora oggi prosegue su quella linea", ha dichiarato la senatrice leghista Giulia Bongiorno, intervenendo al Senato, e annunciando il voto favorevole della Lega a entrambi le mozioni di sfiducia. "Durante la pandemia ha omesso di decidere quando era essenziale farlo: ci sono stati gravi ritardi. Si sono chiuse le scuole e gli stadi, ma i tribunali sono rimasti aperti. Sono stati chiusi molto dopo e dopo che tanti avvocati, giudici e cancellieri si sono infettati. Se doveva fare una scelta sulle scarcerazioni - sottolinea Bongiorno - mi spiega perché non ha fatto uscire chi era in custodia cautelare presunti innocenti invece dei condannati definitivi?".

Bonino: "Bonafede ministro del sospetto, non giova all'Italia"

La leader di +Europa Emma Bonino, nel suo intervento in cui ha illustrato la propria mozione di sfiducia nei confronti di Bonafede, definito "ministro del sospetto", ha affermato: "Se la continuità del governo dovesse significare la continuità della politica della giustizia praticata da Bonafede inviterei tutti a considerare che l'Italia non ne avrebbe nessun giovamento". Mentre il senatore Pasquale Pepe della Lega ha dichiarato in Aula: "Vogliamo la sfiducia del ministro delle scarcerazioni allegre. Non è stato in grado di proteggere nessuno nelle carceri nell'emergenza coronavirus. Si è dimostrato assolutamente inadeguato".

Mirabelli (Pd): "Voteremo contro, opposizioni usano il tema per far cadere il governo"

"Voteremo con convinzione contro le mozioni in discussione oggi. Lo faremo per ragioni di merito e di metodo", ha invece detto nel suo intervento in Aula il senatore Pd Franco Mirabelli, secondo cui "è evidente il tentativo delle opposizioni di usare un tema tanto importante e tanto delicato come quello della giustizia per provare a far cadere il governo.

La questione Italia viva

Alla vigilia del voto Pd e M5s avevano avvertito Italia Viva: in caso di voto favorevole alla sfiducia l'esito obbligato è la crisi. Ieri pomeriggio la capogruppo Iv a Montecitorio Maria Elena Boschi aveva avuto un colloquio di due ore con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per provare a sciogliere il nodo. Sul tavolo oltre all'atteggiamento di Iv sulla mozione di sfiducia, forse anche il pacchetto di proposte che nei giorni scorsi il partito aveva mandato al premier. Sempre ieri il M5s aveva fatto quadrato intorno al suo ministro: "La mozione sarà largamente respinta", aveva detto Federico D'incà. E Luigi Di Maio aveva parlato di "maggioranza compatta". Ma anche il Pd aveva difeso Bonafede, pur facendo trapelare malcontento "per il suo metodo" - secondo il capogruppo dem Andrea Marcucci -, e chiedendo al ministro un cambio di passo.

Il caso Di Matteo e le scarcerazioni: perché la mozione di sfiducia

Le mozioni di sfiducia sono state presentate dalle opposizioni dopo lo scontro sull'affidamento da parte di Bonafede della direzione del Dap - il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - a Francesco Basentini, al posto del magistrato antimafia Nino Di Matteo, secondo il quale la nomina avvenne dopo le proteste dei boss. Accuse a cui Bonafede ha replicato dicendo di essere “esterrefatto" e definendo "infamante" l'affermazione "che io sia condizionato dai boss". Il ministro della Giustizia è stato criticato anche per le scarcerazioni per ragioni di sicurezza e sanitarie, nell'ambito dell'emergenza coronavirus, di boss e detenuti di alta sicurezza. Bonafede aveva spiegato che gran parte delle scarcerazioni erano state disposte per gravi patologie, ma molte ordinanze facevano esplicito riferimento all'emergenza da Covid-19.