Coronavirus Italia, Gualtieri su dl Rilancio: "Sciolti i nodi, ci sarà regolarizzazione"

Politica

Il ministro dopo le tensioni nella maggioranza: regolarizzeremo “colf, badanti e regolatori agricoli, aiuterà anche a far emergere il lavoro nero". E annuncia: “Elimineremo il saldo-acconto Irap dovuto a giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato”. M5S: "Testo migliorato ma manca accordo". Un miliardo e mezzo di euro per la scuola

"Tutti i nodi politici" relativi al decreto Rilancio sono stati sciolti. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, senza tuttavia dare tempistiche precise per il varo e parlando di un testo che "è molto consistente e bisogna evitare errori nelle norme, poi potremo procedere ad approvare questo decreto molto atteso". Una notizia che arriva al termine di una giornata politica ancora tesa a causa del tema della regolarizzazione dei migranti che ha diviso la maggioranza, con il M5S contrario ad alcuni punti dell’intesa, che però ora sembra raggiunta: "Ci sarà - ha detto Gualtieri - una regolarizzazione di colf, badanti e regolatori agricoli, che è necessaria, è giusta, c'è carenza di manodopera, aiuterà anche a far emergere il lavoro nero".  E infatti fonti vicine ai Cinque stelle fanno sapere: "Il testo ora è migliorato ma non è stato ancora raggiunto l'accordo. Si lavora di buon accordo per giungere a una soluzione positiva". (CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN ITALIA).

“Elimineremo il saldo-acconto Irap dovuto a giugno”

Uno dei temi su cui si sarebe vicini all'intesa è quello dell’Irap. "Elimineremo il saldo-acconto Irap dovuto a giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato per alleviare la loro situazione in un momento così difficile e aiutarle a ripartire", ha detto Gualtieri. La misura non avrà più quindi i paletti contenuti nelle ultime bozze, che limitavano l'intervento alle imprese tra 5 e 250 milioni che avessero subito perdite per di almeno un terzo del fatturato a causa del Coronavirus. Il ministro dell’Economia ha poi promesso: "Daremo dei contributi a fondo perduto a tutte le imprese piccole che hanno avuto delle perdite, saranno contributi erogati dall' Agenzia delle Entrate".

Un miliardo e mezzo per la scuola

Per quanto riguarda la scuola, “ci saranno 16mila stabilizzazioni aggiuntive di insegnanti in modo da avere complessivamente 32mila nuovi insegnanti a settembre", ha annunciato Gualtieri. E la ministra dell’Istruzione Lucia Azzollina ha fatto sapere che per questa misura è stato stanziato un miliardo e mezzo. Secondo quanto riferito da Gualtieri, nel decreto rilancio "ci sarà questo contributo fino a 1.200 euro non solo per la babysitter ma che potrà essere usato anche per i centri estivi per aiutare le famiglie".

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L’abolizione della prima rata dell'Imu per alberghi e pensioni

Tra le misure previste dal testo anche l'abolizione del versamento della prima rata dell'Imu, quota-Stato e quota-Comune in scadenza il 16 giugno, per alberghi e pensioni, a condizione che i proprietari degli stessi siano anche gestori delle attività svolte. La norma prevede inoltre la stessa agevolazione per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali.

Il reddito di emergenza

Dalle ultime bozze del provvedimento emerge anche che per il reddito di emergenza verrà stanziato un miliardo, mentre altri 180 milioni di euro andranno al fondo per gli affitti. Dovrebbe invece essere stralciata dal decreto la norma che imponeva ai produttori di indicare il prezzo massimo di vendita consigliato delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione individuale.

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La tensione sulla regolarizzazione

Le trattative sul dl Rilancio sono proseguite tutta la giornata, ostacolate dal nodo della regolarizzazione dei migranti. La maggioranza sembrava aver trovato la quadra con un accordo di massima raggiunto la scorsa notte, ma il M5s ha bloccato l’intesa su due punti: la possibile sanatoria penale per i datori di lavoro che regolarizzino chi è in nero e la durata di sei mesi dei permessi di soggiorno temporanei che i migranti possono chiedere per cercare lavoro in Italia. Tanto che era stata anche paventata l’ipotesi che la norma sulle regolarizzazioni potesse essere stralciata dal decreto Rilancio e finire in un altro provvedimento, magari ad hoc.

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