Coronavirus, Sileri a Sky TG24: "Non può esserci fase 2 sicura senza largo uso di tamponi"

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Il viceministro della Salute, a Progress, ha parlato dell'emergenza Covid-19 in Italia e di come si sta affrontando il graduale allentamento delle misure di sicurezza. "Sulle mascherine è stato fatto un pasticcio"  

Sulle mascherine “c’è stato un pasticcio perché vi erano delle mascherine che dovevano essere in pronta consegna per un totale di 12 milioni, ma poi gran parte non erano in pronta consegna". Così il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite a Progress su Sky Tg24, ha parlato dell'emergenza coronavirus e delle difficoltà incontrate nel fornire prodotti sanitari di sicurezza. "C’è stato un problema con i distributori - ha spiegato - problema che il dottor Arcuri ha risolto. Si sta già provvedendo alla distribuzione e sono sicuro che nelle prossime ore e nei prossimi giorni questo problema sarà superato”. Sileri ha poi parlato della Fase 2 e delle difficoltà della burocrazia (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE)

"Fase 2 sicura con largo uso dei tamponi"

Passando a parlare del graduale allentamento delle misure di sicurezza per contenere i contagi da Covid-19, il viceministro alla Salute ritiene che “bisogna distinguere tra tampone di massa, che significa fare il tampone a 60 milioni di italiani, oppure fare il tampone per rintracciare coloro che, essendo venuti a contatto con persone potenzialmente positive o positive, devono essere rintracciati". Per questo motivo Sileri è convinto che serva "un uso ampio dei tamponi" specificando di aver "subito difeso la linea del Veneto. In Italia sono stati fatti oltre 2 milioni e quattrocento mila tamponi in oltre un milione e trecento mila persone. Per i prossimi mesi ci si sta organizzando per avere 5 milioni di tamponi in più e questo sarà fondamentale. Non può esserci una fase 2 completa e sicura se non vi è un largo uso dei tamponi e aggiungerei anche DI test sierologici, le due cose secondo me devono andare insieme”. 

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"Avremo cinque produttori nazionali di mascherine"

Sul tema delle mascherine il viceministro ha parlato anche della polemica sul prezzo chiarendo che “avremo cinque produttori nazionali che provvederanno sempre in misura crescente alla produzione e alla distribuzione delle mascherine. Preferisco pensare che vengano prodotte in Italia e che il prezzo sia fisso, piuttosto che ricordarmi che fino a qualche giorno fa il prezzo nelle farmacie era dieci volte tanto”.

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"Molti problemi nascono dalla burocrazia"


Infine Sileri ha evidenziato “che molti dei problemi nascono anche dalle burocrazie che ci sono all’interno dei ministeri, dove a volte coloro che hanno lavorato all’interno dei ministeri per venti anni, come alcuni direttori generali a esempio, pensano di essere dei mini-ministri e, quindi, pensano che il politico sia solo di passaggio". Per questo motivo il viceministro alla Salute sostene che si debba spingere i direttori generali "a fare di più e serve un cambiamento radicale. Questa è l’occasione con il Covid, o facciamo ora questo cambiamento o l’Italia non cambierà mai".

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