Coronavirus Italia, Azzolina su maturità: "All'esame non saranno necessarie mascherine"

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La ministra dell’Istruzione, confermando che la prova sarà presenziale, fa sapere che "se lo studente sta a una distanza di 4-5 metri dagli insegnanti non dovrebbe esserci l’obbligo di indossare protezioni specifiche". Saranno 5 in media gli interrogati ogni giorno

"Se lo studente sta a una distanza di 4-5 metri dagli insegnanti della commissione non credo sia un obbligo indossare la mascherina, diversamente se la distanza fosse minore". Queste le parole della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina durante un’intervista rilasciata a Rai News. La stessa ha poi ribadito: "Scriveremo un protocollo di sicurezza con le parti sociali. Penso che il modello che si sta usando alla Camera, è ottimo e lo proporremo: lì si usa un distanziamento di almeno 1 metro" (GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS - LO SPECIALE - GRAFICHE).

"Gli esami si faranno di presenza"

La questione mascherine è stata specificata dopo la conferma che "gli esami di maturità si faranno in presenza. Il percorso scolastico sarà considerato di più rispetto agli anni scorsi". La ministra Azzolina ha inoltre ribadito che "il colloquio inizierà con un argomento che gli studenti concorderanno prima sulle materie di indirizzo. L'ordinanza ci sarà a breve. Basta studiare e andrà bene". Saranno interrogati 5 ragazzi mediamente al giorno. Poi aggiunge: "Per il voto all'esame di maturità si partirà da un massimo di 60 crediti, per quanto fatto lungo l'arco degli anni delle superiori; l'orale avrà un valore di 40 punti: starà ai ragazzi evitare di essere bocciati. È possibile esserlo ma i ragazzi hanno mostrato grande maturità, spero bocciati non ce ne siano, sarebbe aver buttato un anno della loro vita" (LO SPECIALE SCUOLA DI SKY TG24 - 5 COSE DASAPERE SU ESAMI E RITORNO TRA I BANCHI).

Gli scenari per la scuola

Durante la sua intervista, Lucia Azzolina ha anche prospettato tre diverse possibilità per il futuro della scuola nel contesto del Coronavirus: "Stiamo lavorando per tornare a scuola a settembre. Tre sono gli scenari: il migliore è tornare nella massima normalità come la conosciamo a sempre; può essere che il coronavirus ci sia ma che non sia aggressivo, allora il ritorno in classe sarà a piccoli gruppi: possiamo prevedere allora una metà in presenza e una metà a distanza; la terza è di un coronavirus molto aggressivo, è quella che nessuno si augura. A settembre a scuola bisogna tornare tutti, noi non vediamo l'ora di risentire la campanella, abbiamo bisogno di normalità nel rispetto della sicurezza".

"Cortili e palestre delle scuole come centri estivi"

La ministra Azzolina ha infine parlato di ulteriori progetti a cui il governo sta pensando: "Per i più piccoli stiamo studiando delle soluzioni non solo nella prospettiva di settembre ma anche molto più vicine nel tempo, sto lavorando con gli enti locali e gli altri ministri. La scuola riapre a settembre ma stiamo lavorando per dare risposte a maggio alle famiglie". Infine propone: "A luglio e agosto metterò a disposizione locali, cortili e palestre delle scuole per realizzare i centri estivi. Non ci sarà didattica e non verrà coinvolto il personale scolastico ma il Terzo Settore".

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