Il sindaco di Bergamo critica il “modello lombardo” sulla sanità: “È debole, non all'altezza di Veneto o Emilia Romagna". Dure reazione di molti esponenti del Carroccio. Il capogruppo al Senato Romeo: "Squallido e inaccettabile”. Il Pd difende il primo cittadino
Sull’emergenza coronavirus, in Lombardia è scontro aperto tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e la Regione lombarda governata dalla Lega (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI - LE MAPPE DEL CONTAGIO). Il primo cittadino della città, una delle più colpite dalla pandemia per numero di contagi e di vittime, in un’intervista ha attaccato il “modello Lombardia", quello della regione benchmark per quanto riguarda le prestazioni sanitarie: "Non è all'altezza del Veneto o dell'Emilia Romagna". Parole che hanno scatenato la reazione di molti esponenti della Lega (SKY NEWS DOCUMENTA LA SITUAZIONE A BERGAMO).
Gori: c'è deficit, sanità lombarda è debole
"Abbiamo un deficit sulla sanità di territorio: non è confrontabile con quella di Veneto ed Emilia Romagna. Purtroppo ora ne abbiamo la prova”, ha detto Gori in un'intervista a Il Gazzettino. "La struttura dei medici di medicina generale, che è il primo baluardo contro il contagio, è debole, troppo persone arrivano in ospedale troppo tardi e in pessime condizioni, devono essere intubate in terapia intensiva - ha aggiunto -. Servirebbe una rete territoriale più forte, perché quella che abbiamo non è all’altezza”.
Gori: "Prova inimmaginabile"
Il primo cittadino, tuttavia, invita a "tenere stretti i bulloni” perché "per la sanità lombarda è una prova inimmaginabile. La sanità di territorio non è solida. La rete dei medici di medicina generale è falcidiata dalla malattia". A questo si è posto rimedio "con l'impiego delle guardie mediche, dei giovani neolaureati, dei medici volontari" e ora si punta sul nuovo ospedale da campo in Fiera che secondo Gori "sarà pronto entro venerdì" e in cui lavoreranno "tra gli altri, i medici di Emergency e forse un gruppo di dottori russi” (GORI: QUI CANCELLATE GENERAZIONI - DIFFICILE ANCHE TROVARE BARE).
La Lega controbatte
Immediata e altrettanto dura la reazione della Lega che difende il governatore Attilio Fontana e l'assessore alla Sanità, Giulio Gallera. "Anziché ascoltare e raccogliere il grido di dolore dei medici bergamaschi e di tutta la Lombardia, concreto esempio di coraggio e dedizione nella lotta al coronavirus, Gori preferisce accusare ed offendere indiscriminatamente la nostra sanità", dice il senatore ed ex ministro Gian Marco Centinaio: "Lui che non ne ha azzeccata una dall'inizio dell'emergenza, proponendo biglietti dei bus pubblici scontati per fare shopping o la riapertura dei musei cittadini, stia accanto alla comunità medica lombarda, ascolti, proponga, disponga". Dello stesso tenore la presa di posizione del capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo: "Gori si vergogni e sappia che i nostri medici, gli infermieri sono il cuore della nostra comunità ferita: chi li offende, offende donne e uomini di questa straordinaria terra, che invece merita vicinanza e ascolto. L'attacco di Gori è squallido e inaccettabile”.
Il Pd difende Gori
Il Partito Democratico, intanto, fa muro attorno al suo sindaco, prima con il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, che vuole "più rispetto per chi che da settimane gira la città per dare sostegno alla sua comunità, che si preoccupa di raggiungere i più deboli e poi esprime preoccupazione per migliorare la sanità territoriale dove il virus ha fatto più vittime”. Poi con il vice segretario, Andrea Orlando: “Dal numero e dal tenore delle reazioni leghiste all'intervista di Giorgio Gori viene da pensare che abbia colto esattamente nel segno".