Napoli, Matteo Salvini a Scampia: non potevo rinunciare

Politica

Gaia Mombelli

Il leader leghista non rinuncia ad andare al centro sportivo Pino Maddaloni durante la sua visita nel Napoletano. Un appuntamento che per ragioni di sicurezza era stato formalmente cancellato, ma che ha voluto fortemente mantenere

Una tappa che non poteva saltare. Salvini non rinuncia ad andare al centro sportivo Pino Maddaloni di Scampia durante la sua visita nel Napoletano. Un appuntamento che per ragioni di sicurezza è stato formalmente cancellato, ma al quale, dice lo stesso segretario della Lega, “non potevo rinunciare”.

Città divisa tra sostenitori e oppositori

Gianni Maddaloni che gestisce il centro sportivo di Scampia e che è un esempio di recupero sociale, ripete che la sua porta è sempre aperta. “I politici" ha detto Maddaloni “che vengono qui devono fare quello che gli viene chiesto dal popolo. Apprezzo di Salvini il suo impegno per la legalità e la sicurezza”. La sua presenza nel quartiere napoletano, aveva generato nei giorni scorsi, molte reazioni. I movimenti antirazzisti napoletani avevano indetto una manifestazione, le sardine scenderanno in piazza e da giorni compaiono striscioni che invitano il segretario della Lega ad andarsene.

Tappa importante per regionali e comunali

Salvini non può rinunciare a Napoli anche In previsione delle regionali della prossima primavera e le comunali del 2021. Se la scelta di Caldoro alle regionali sembra scontata, Salvini potrebbe pretendere la poltrona del sindaco. E le elezioni suppletive del 23 febbraio potrebbero essere il banco di prova della Lega a Napoli. Anche per stabilire i rapporti di forza all'interno del centrodestra all'ombra del Vesuvio. Che il rapporto tra Salvini e Napoli fosse complicato è cosa nota. Dai cori sportivi con i giovani padani nel 2009, ai più recenti attacchi al sindaco De Magistris, fino agli scontri e alle proteste ogni volta che annuncia la sua presenza in città.

Il leader leghista è amato in Campania

Eppure negli anni qualcosa è cambiato. Il Capitano, come lo chiamano i leghisti, è anche molto amato a Napoli. Anzi adorato, come hanno scritto alcuni giornali locali dopo la sua visita dello scorso gennaio. Il baciamano che gli è stato tributato ad Afragola come fosse Maradona, continua a far discutere dentro e fuori dai social. E anche dentro e fuori il partito. Ma è reale. Ed anche al netto della teatralità che può essere parte integrante del popolo napoletano, è un dato di fatto.

Le facce del rapporto tra Salvini e Napoli

Sono le sue facce del rapporto di Napoli con i leader leghista. Due opposti lontanissimi tra loro e inavvicinabili. Lui, da Ministro dell’Interno, ha tentato di trasformare Napoli nella città simbolo del cambiamento in ambito di sicurezza. Con tutti i limiti e le difficoltà del tema e della logistica. A Napoli, insomma, è andato in scena con largo anticipo quello che le sardine hanno esportato nel resto d’Italia. Una contrapposizione a prescindere all’uomo e al personaggio, alla sua idea politica e al suo partito. Ma d’ora in poi Napoli dovrà fare i conti anche con le sue visite a sorpresa.

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