Nel giorno in cui si ricordano tutte le vittime dello sterminio nazista, il presidente della Repubblica ha ricordato l’episodio di antisemitismo avvenuto recentemente, poi avverte: "Shoah trascende il tempo". Papa Francesco: "Non diventiamo indifferenti"
La scritta "Juden hier" (qui abitano degli ebrei) sulla porta dell'abitazione di Aldo Rolfi, figlio di una donna sopravvissuta ai campi di sterminio, Lidia Beccaria Rolfi, è "ignobile" e dimostra come "purtroppo l'antisemitismo non sia scomparso". Questo il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata della memoria"(LO SPECIALE - LE INIZIATIVE - LA PROGRAMMAZIONE DI SKY). Proprio per questa occasione, sono arrivate anche le parole di Giuseppe Conte così come quelle di Papa Francesco e Liliana Segre: " Senza storia non c'è memoria", hanno affermato questi ultimi.
Mattarella: "Debellare odio e razzismo"
Il Capo dello Stato ha parlato dal Quirinale ricordando in questa data significativa che "la Shoah per il suo carattere unico e terribile trascende la dimensione storica del suo tempo e diventa monito perenne e lezione universale. Per fare davvero i conti con la Shoah - aggiunge Mattarella - non dobbiamo rivolgere lo sguardo soltanto al passato. Perché il virus della discriminazione, dell'odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell'uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano"
Conte: "Ricordare è il miglior antidoto"
Poco prima di Mattarella, anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva mandato un messaggio per ricordare il Giorno della Memoria: "Il 27 gennaio viene celebrata la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e con essa il Giorno della Memoria, che quest'anno giunge al suo ventesimo anno. Sembra lontano il 1945, l'anno della disfatta dei nazisti. Tuttavia - conclude il premier - il ricordo di determinati fatti storici è fondamentale perché niente del genere accada più. Ricordare e condividere resta sempre il miglior antidoto alla recrudescenza dell'antisemitismo e, più in generale, alla barbarie della discriminazione".
Papa Francesco: "La memoria per non restare indifferenti"
Dopo le parole nell’Angelus di ieri, 26 gennaio, con le quali Papa Francesco aveva invitato tutti i fedeli "a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più!", lo stesso Pontefice oggi ha voluto ricordare, attraverso un tweet, le vittime dei campi di concentramento nel Giorno della Memoria: "Se perdiamo la memoria, annientiamo il futuro. L'anniversario dell'Olocausto, l'indicibile crudeltà che l'umanità scoprì 75 anni fa, sia un richiamo a fermarci, a stare in silenzio e fare memoria. Ci serve, per non diventare indifferenti".
Liliana Segre: "Senza storia non c’è memoria"
Proprio alle parole di Papa Francesco ha voluto rispondere oggi Liliana Segre: "Senza storia non c'è memoria. E quindi, modestamente, faccio mie queste parole del Papa 'se perdiamo la memoria annientiamo il futuro', pur non avendone l'autorità". La senatrice a vita poi aggiunge: "Le faccio mie perché le sento profondamente, dopo aver vissuto quel periodo che per me è indimenticabile e di cui, per forza di cose mi sono fatta testimone. Per tanti e tanti anni ho incontrato ragazze e ragazzi raccontando la mia storia, ma senza mai parlare di odio. E anche questo è un altro aspetto in cui mi trovo d'accordo con il Papa: 'dissodare il terreno su cui cresce l'odio, seminandovi pace'", ha detto Liliana Segre durante la sua intervista a Radio Vatican News.