"Pensiamo insieme al domani, il futuro è già qui", ha dichiarato il capo dello Stato nel tradizionale messaggio di fine anno, sottolineando l’importanza di “ridurre il divario tra Nord e Sud” e “dare fiducia e responsabilità dei giovani"
"L'Italia riscuote fiducia. Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese deve indurci ad averne di più in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno spiegando che bisogna "aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanità, di ingegno, di capacità di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo”. È possibile vedere il discorso integrale in fondo a questo articolo. (IL BACKSTAGE - LA FRASE PER I DISABILI)
"Si conclude un decennio impegnativo"
"Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società": questo l'incipit del tradizionale messaggio di fine anno del capo dello Stato. "Si tratta di un'occasione per pensare - insieme - al domani. Per ampliare l'orizzonte delle nostre riflessioni; senza trascurare il presente e i suoi problemi, ma rendendosi conto che il futuro è già cominciato". "Vi è un'Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare. Dobbiamo creare le condizioni che consentano a tutte le risorse di cui disponiamo di emergere e di esprimersi senza ostacoli e difficoltà. Con spirito e atteggiamento di reciproca solidarietà. Insieme", ha ribadito.
"Ridurre il divario tra Nord e Sud"
"In particolar modo è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d'Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali ma l'intero Paese, frenato nelle sue potenzialità di sviluppo", ha sottolineato. "Per promuovere fiducia, è decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentarla, favorendo coesione sociale. Questo è possibile assicurando decisioni adeguate, efficaci e tempestive sui temi della vita concreta dei cittadini. La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza".
“Dare fiducia e responsabilità dei giovani”
"La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente”. "Il lavoro che manca per tanti, anzitutto - ha aggiunto -. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L'esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale”.
"Mutamenti climatici sono questione serissima"
Le nuove generazioni, secondo il capo dello Stato, hanno "chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte. Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell'interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un'opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria”.
"Favoriamo il formarsi di nuove famiglie"
"Favoriamo il formarsi di nuove famiglie. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio”. "È una virtù da coltivare insieme, quella del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica. Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza”.
"Chi frequenta i social deve avere senso civico"
Un passaggio anche sull'utilizzo dei social network. Per Mattarella, "senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta i social, occasione per ampliare conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false”.
Il saluto a Papa Francesco e Luca Parmitano
Il presidente della Repubblica ha rivolto infine un saluto a Papa Francesco, “che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all'intera comunità civile.” Saluto anche per l’astronauta Luca Parmitano: ”Mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere. È questo l'augurio che rivolgo a tutti voi", così Mattarella ha concluso il suo discorso.
La nuova location
Il suo quinto discorso al Paese non viene pronunciato nello studio alla Palazzina, quello consueto dove il capo dello Stato lavora e riceve i suoi ospiti, né nello Studio della Vetrata, dove si tengono le consultazioni per formare i governi, ma in uno studio più piccolo e meno "formale", per un tono più colloquiale e vicino ai cittadini.