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ArcelorMittal, Salvini: sì a scudo per salvare ex Ilva. Bellanova: trattino con sindacati

Politica

Martedì forse un nuovo incontro tra il premier Conte e i vertici della multinazionale. Fonti parlamentari: Iv pronta a presentare emendamento sulla protezione legale. Lezzi: “Non può essere una soluzione estendere lo scudo penale a tutti”

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Anche se ufficialmente non è ancora stato fissato, sarà probabilmente martedì il nuovo incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i vertici di ArcelorMittal. Previsto anche un incontro a inizio settimana con i parlamentari pugliesi del M5s, a cui potrebbero partecipare, oltre a Conte, Luigi Di Maio e il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Intanto la politica continua a discutere sul caso della multinazionale che, a causa del nodo dello scudo penale, ha annunciato il ritiro dal progetto sull’ex Ilva di Taranto. A chi gli chiede se sia favorevole alla reintroduzione della protezione legale per ArcelorMittal, Salvini riponde: "Pur di salvare l'ex Ilva siamo disposti a tutto". Contraria invece la senatrice M5s Barbara Lezzi: “Non può essere una soluzione estendere lo scudo penale a tutti gli altri”. Secondo il ministro Teresa Bellanova, invece, ArcelorMittal “deve essere riportato assolutamente al confronto con chi ha sottoscritto l'accordo di settembre: le rappresentanze dei lavoratori”. Nel frattempo, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, Italia Viva presenterà - come annunciato nei giorni scorsi - un emendamento al decreto fiscale per ripristinare lo scudo penale. (COS'È LO SCUDO PENALE - LA STORIA DELL'ILVA - I POSSIBILI SCENARI)

Bellanova: risolvere nelle sedi giudiziarie significherebbe aver già perso

Secondo il ministro delle Politiche agricole, “già dalle prossime ore bisogna assolutamente ritornare alla normalità del confronto tra le parti. L'investitore è tenuto a confrontarsi" coi sindacati ed "è nostro obbligo garantire che accada. I lavoratori non si toccano, gli accordi si rispettano, il governo è garante dell'accordo sottoscritto". "Nessuno può pensare che questa vicenda si risolve nelle aule giudiziarie: significherebbe aver già perso - dice Bellanova su Facebook - "A Mittal va tolto ogni alibi e deve essere vincolato all'attuazione integrale di quanto sottoscritto".

Lezzi: “Aspettiamo di incontrare Conte per proporre soluzioni”

"Già in Cdm mi ero rifiutata di votare il ripristino dello scudo penale - attacca la senatrice Lezzi in un video su Facebook - La soluzione deve essere quella di fare investimenti certi su questa fabbrica”. E aggiunge: “Con i colleghi pugliesi siamo pronti con diverse soluzioni, aspettiamo di incontrare Conte per proporle, poi farà lui la sintesi. Ci possono essere dei fondi nazionali e anche europei che possono essere usati. Aiuti di Stato? Questa è una questione strategica per l'Italia e l'Ue".

Landini: “Utile che ci sia un ingresso anche dello Stato in questa società”

Dai sindacati parla invece, in una trasmissione tv, Maurizio Landini: "Noi oggi al Governo stiamo dicendo che è utile che ci sia un ingresso anche dello Stato in questa società in modo da controllare che gli investimenti si facciano e anche quelle che sono le politiche che vengono attivate". "Mittal a noi che abbiamo firmato l'accordo non ha ancora detto nulla, non siamo ancora riusciti a incontrare l'azienda - spiega il segretario della Cgil - A noi è stato comunicato dal Governo che in un incontro con loro Mittal ha posto il problema di 5 mila esuberi e sappiamo che Mittal ha presentato in Tribunale a Milano la revoca". E conclude: "Al Governo abbiamo chiesto che venga riattivato un tavolo con Mittal perché per noi quello deve essere l'accordo che rimane applicato. E allo stesso tempo stiamo dicendo al Governo che bisogna far cambiare idea a Mittal: questo Paese deve continuare a produrre acciaio, lo deve fare senza più far morire nessuno, ma se non produce più acciaio non solo perdiamo 20mila posti di lavoro ma perdiamo la capacità industriale del nostro Paese".