"C’è una crisi generale dell’acciaio e Mittal ha timore di aver fatto un acquisto sbagliato" ha detto a Sky TG24 il presidente della Regione Puglia
“Abbiamo proposto negli anni ai Governi che si sono succeduti un processo di profonda ristrutturazione della fabbrica, che innanzitutto tuteli la salute, l’ambiente e la sicurezza del lavoro": così il governatore pugliese Michele Emiliano a Buongiorno, su Sky TG24, parlando dell’ex Ilva dopo l'annucio del ritiro di ArcelorMittal dall'acquisto del polo siderurgico. "Incontreremo il premier Conte - prosegue Emiliano - se ci ascolterà saremo in grado di fare una proposta compiuta che darebbe alla fabbrica una nuova impostazione tecnologica compatibile con la salute e che possa salvaguardare il sistema industriale”.
"Comportamento sleale"
“C’è il dovere oggi di ristrutturare quella fabbrica e ci sono anche i soldi dell’Unione Europea per farlo – ha continuato Emiliano-. Lo Stato può fare qualunque cosa e non bisogna andare a trattare con Mittal necessariamente in una condizione minorata. Bisogna avere la forza di dire a Mittal che di fronte alla loro slealtà lo Stato risponderà duramente e nel caso cercherà altri partner e comunque farà fino in fondo il suo dovere per salvare questo asset produttivo e dall’altra parte per tutelare la salute delle persone”. (VEDI LE TAPPE DELLA CRISI)
"Timori per un acquisto sbagliato"
“Era ovvio che non fosse realmente lo scudo penale la vera motivazione di ArcelolMittal, - prosegue Emiliano ai microfoni di Sky Tg24 - anche perché l’adempimento di tutti gli obblighi stabiliti dal piano ambientale non avrebbe consentito a nessun giudice di fare alcunché, quindi questo era un pretesto. C’è una crisi generale dell’acciaio e Mittal ha timore di aver fatto un acquisto sbagliato. In realtà io dico che sapeva benissimo cosa stava comprando, il problema è che Mittal era l’interlocutore e l’acquirente sbagliato. Possiede quasi la maggioranza delle acciaierie in Europa e comprare Taranto non significava aumentare la propria capacità produttiva, cosa che non poteva fare perché è già al massimo delle quote possedibili in Europa, ma stava semplicemente tentando di impedire al suo principale concorrente, l’Ilva appunto, di dare fastidio al suo sistema complessivo. Quindi ha bloccato la produzione di Taranto e non ha fatto il bene dell’Italia e della Puglia” ha concluso il presidente della Regione Puglia. (POSSIBILI SCENARI)