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Governo, consultazioni M5s. Di Maio: "Intesa su nostri punti nel programma o meglio voto"

Politica

Tornano le tensioni sulla formazione di un nuovo esecutivo con le parole del leader pentastellato dopo il colloquio con il premier incaricato Conte. "Consideriamo alcuni dei punti imprescindibili", ha spiegato, "o siamo d'accordo a realizzarli o non si va avanti"

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"Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire, altrimenti meglio il voto". Torna la tensione e lo spauracchio del voto con le parole di Luigi Di Maio dopo le consultazioni dei delegati del Movimento 5 stelle con il premier incaricato Giuseppe Conte. "O siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili”, ha insistito Di Maio parlando con i giornalisti al termine del colloquio con Conte  (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - IL TOTOMINISTRI - IL PRIMO SONDAGGIO DOPO LA CRISI).

"Conte sempre super partes"

Di Maio ha rivendicato la neutralità di Conte come premier: “Abbiamo rivolto auguri a Conte, che come M5s abbiamo sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto". Poi ha attaccato la Lega per aver innescato la crisi di governo: “Siamo stati al governo 14 mesi, poi qualcuno ha deciso di far cadere tutto sprecando un'occasione storica".

"Taglio parlamentari e revoca concessioni autostradali vanno fatti"

Poi il capo politico del M5s si è concentrato sul programma da intraprendere in un possibile governo guidato da Conte e con il Pd nella maggioranza. “Tra le priorità del M5s c'è il taglio del numero dei parlamentari", ha ribadito insistendo su uno dei cavalli di battaglia del Movimento: "Mancano 2 ore di lavoro parlamentare e diventa legge, va approvato nel primo calendario della Camera e diventa legge". Anche un altro dei punti cardine per il M5s, la revoca delle concessioni autostradali, “va fatta”, ha detto Di Maio. “Un governo ha senso solo se si approva una seria legge sul conflitto di interessi", ha aggiunto.

"No a patrimoniale, stop ad aumento dell'Iva"

Da parte del M5S, ha detto Di Maio, c'è una "netta contrarietà alla patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese. L'aumento dell'Iva va bloccato". E poi: “Abbiamo detto al presidente che bisogna continuare le legittime richieste di autonomia differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”, proseguendo così l’iter di un provvedimento già avviato nel governo con la Lega.

"Non ha senso modificare decreti sicurezza, sui migranti revisione totale Dublino"

Chiusura poi a modifiche ai decreti sicurezza: "Riteniamo che non abbia alcun senso”, ha affermato Di Maio. “Vanno tenute in considerazione le osservazioni del capo dello Stato ma senza modificare la ratio di quei provvedimenti. Ho detto che non rinneghiamo questi 14 mesi di governo". Sulla questione immigrazione, Di Maio ha detto che va affrontata con "grandi competenze e puntando su una revisione totale del regolamento di Dublino". Il M5s, dice, "è stato determinante nell'elezione della nuova presidenza della Commissione, e faremo valere i nostri voti chiedendo immediatamente di aprire una procedura di emergenza per le redistribuzione dei migranti nei paesi europei". Perché "siamo stati lasciati soli in questi anni e abbiamo fatto da soli, ora occorre che se ne faccia carico l'Europa".

"Surreale dibattito sugli incarichi"

Il leader del M5s è apparso molto duro anche sulle dispute sui ruoli in un governo con il Pd: "Abbiamo espresso il nostro sconcerto per il surreale dibattito sugli incarichi. Era prevedibile il totoministri sui media, con nomi di fantasia, ma non troviamo sano che questo dibattito contagi anche le forze politiche" (IL TOTOMINISTRI).