Una crisi “quasi” inattesa. Sembrava scampata, ma alla fine Matteo Salvini ha fatto saltare il banco. Ma quali possono essere i motivi che hanno portato il leader della Lega verso una scelta così drastica?
Per cominciare è utile attenersi ai fatti. O meglio a quanto è stato detto in Senato, durante le comunicazioni del presidente del consiglio, Giuseppe Conte e il successivo dibattito.
Le accuse di Conte
Non ha usato mezzi termini il premier nel suo lungo j’accuse a Salvini in Aula a Palazzo Madama. “ Il ministro dell'interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito… la crisi comporta gravi rischi per il Paese…portare i cittadini al voto ogni anno è da irresponsabili”. Accuse precise, con il vicepremier- seduto alla sua destra- occupato a mostrare con la mimica il suo più totale dissenso.
La verità secondo Matteo
"Se questo governo si è interrotto è perché c'erano in commissione, in Parlamento e in Consiglio dei Ministri dei signor no che bloccavano tutto". Lapidario il leader leghista, che riversa sugli ex alleati le responsabilità della crisi.
Le frecciate di Renzi
Questo è il Parlamento, non siamo al Papetee. La stoccata in riferimento allo stabilimento balneare, di proprietà di un parlamentare leghista amico di Salvini, che ha fatto da sfondo agli ultimi comizi pre- crisi del ministro dell’interno. "Un nuovo governo non è un colpo di Stato, un voto in autunno è un colpo di sole".
Le vere o presunte pressioni della Lega
Questi i fatti. Certamente da mesi si parlava- in casa Lega- di pressioni, da parte dei compagni di partito, per rompere con i 5 stelle e andare al voto. I risultati delle ultime europee sono stati sicuramente una spinta importante verso le urne. Ma da maggio è passato qualche mese, è difficile capire perché aspettare ferragosto.
I motivi dello scontro
La discussione sull’alta velocità, il dibattito sulle autonomie, l’ampio dissenso intorno al decreto sicurezza…di certo non mancavano i motivi di scontro. Quello tra 5 Stelle e Lega è da sempre stato un matrimonio in bilico…
Ora la parola passa al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Rimane il dubbio su quello che potrà succedere, in molti si chiedono se quello del leader leghista possa essere stato un errore di calcolo.