Pd, Zingaretti fa appello all’unità. Renzi: “Pronto a rimettermi in campo”

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Il segretario chiede all’ex segretario di essere parte della squadra: “Uniti siamo imbattibili”. Renzi però sottolinea: “Alla Leopolda si tirano le somme su tutto”. I Dem chiederanno di votare la sfiducia a Salvini prima della sfiducia della Lega a Conte

Mentre il governo affronta la crisi e guarda alle probabili elezioni (LIVEBLOG), il Pd torna a fare i conti con le divisioni interne per prepararsi ad affrontare la sfida e presentarsi come alternativa. Per farlo, il segretario Nicola Zingaretti richiama all’unità e si appella al suo predecessore, Matteo Renzi: "Il Pd è ricco di tante personalità, divise sono un disastro, se si uniscono sono imbattibili. Renzi sia parte di una bella squadra per cambiare il Paese. Lo scontro alle elezioni sarà tra Lega e Pd e possiamo vincere". Intanto da fonti parlamentari Dem si apprende che il Pd, tramite il capogruppo in Senato Andrea Marcucci, chiederà di votare la sfiducia a Salvini prima della mozione di sfiducia della Lega al premier Giuseppe Conte.

L’appello all’unità di Zingaretti

Zingaretti ieri si è rivolto a più riprese a Renzi: "Dico a Matteo: aiuta, dai una mano. È legittimo che fai politica, sei una risorsa e aiutaci a vincere le elezioni al prossimo appuntamento elettorale, perché abbiamo il dovere di non permettere mai più che quelli che hanno vinto il 4 marzo tornino al governo, abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore". La richiesta è arrivata durante la festa Pd di Villalunga in provincia di Reggio Emilia. "Siamo diversi, non voglio dire chi è meglio o peggio. Io ho la tendenza a privilegiare tra le differenze quello che unisce, lui quello che divide”. Ma, ha ribadito, "per favore, da oggi in poi: unità, unità, unità nel campo del centrosinistra che è innanzitutto il Pd. Potremmo fare il migliore dei programmi possibili, ma senza unità non saremo mai credibili".

Renzi: “Alla Leopolda di ottobre si tirano le somme”

Intanto, Matteo Renzi si dice pronto a rimettersi in campo: "Non mi guarderei allo specchio se lasciassi un Paese nelle mani di chi istiga ad avere paura degli altri", ha detto ieri alla Festa dell’Unità di Santomato, a Pistoia. "Però per farlo bisogna che nei prossimi mesi si sia molto chiari: da noi le battaglie si sono perse perché innanzitutto si aveva in casa chi giocava contro. Questo non può essere replicato", ha sottolineato. Per Renzi nel Pd si continua “ad attaccare il Matteo sbagliato”. "Ho vinto due volte le primarie e per due volte ho dovuto dimettermi per problemi interni", ricorda inoltre Renzi che sembra farsi minaccioso quando dice: "Dal 18 al 20 ottobre alla Leopolda si tirano le somme su tutto, perché non è possibile continuare a fare polemiche interne".

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