Fondi Lega-Russia: Conte in Senato il 24 luglio. Salvini: "Non riferisco sulla fantasia"

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Foto: Archivio Ansa

Il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, fa sapere che il presidente del Consiglio ha "accolto la richiesta Pd" sulla vicenda che coinvolge il Carroccio e il leader Matteo Salvini. Il premier conferma: "Parlamento è sacro, io riferisco"

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato la disponibilità a riferire in Aula al Senato il 24 luglio sul caso dei presunti fondi russi destinati alla Lega. "È stata accolta la richiesta Pd", ha detto il capogruppo Pd Andrea Marcucci al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Poi è arrivata la conferma dal calendario approvato, con l'intervento previsto per le 16.30. E lo stesso premier, nel pomeriggio, ha assicurato: "Io riferisco, perché quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde. Per la trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini ho una concezione sacrale del Parlamento e delle istituzioni". E ha ribadito: "Io sono il presidente del Consiglio, sono la massima autorità di governo. Il 24 sarò in aula". Matteo Salvini, però, non arretra: "Non riferisco sulla fantasia". 

Calenda: abbiamo chiesto commissione inchiesta Ue

Intanto, sulla questione, l'eurodeputato Carlo Calenda fa sapere: "La Lega secondo me ha gravissime difficoltà dopo la vicenda russa a far passare chiunque (in Ue, ndr). Questa vicenda della Russia è stata durissima per come è stata percepita qui al Parlamento Europeo". E inclaza: "Siccome non è l'unico caso, abbiamo chiesto al gruppo S&D, che la proporrà, l'istituzione di una commissione speciale per analizzare le influenze russe e di altre potenze straniere sulle elezioni europee".

Scontro alla Camera tra Dem e maggioranza

In mattinata, invece, alla ripresa dei lavori delle commissioni Affari costituzionali e giustizia della Camera sul decreto sicurezza bis, i parlamentari Dem hanno iniziato una serie di interventi a raffica per rallentare le operazioni e invocare la presenza in Aula del ministro dell’Interno Salvini. La richiesta: il leader del Carroccio riferisca in Parlamento sul caso Russia. Quando i deputati del Pd hanno provato a bloccare i lavori sul decreto Sicurezza bis, si è acceso uno scontro con la maggioranza. Nel momento in cui la maggioranza ha provato a proseguire le votazioni, superando l'ostruzionismo Dem, i deputati Pd sono andati verso i banchi della presidenza. Secondo quanto riferito da esponenti dell’opposizione, la deputata Barbara Saltamartini "si è scagliata contro Enza Bruno Bossio, sbattendole giù il microfono".

Salvini: "Sono sereno, chiudano l'indagine"

A margine di un'iniziativa a Roma, proprio sulla richiesta di parlare in Parlamento della vicenda sui fondi della Lega, Salvini ha spiegato: "C'è un'inchiesta aperta da mesi, bene, la chiudano. Siamo assolutamente tranquilli, aspettiamo con ansia la chiusura di queste indagini". "Quando vado all'estero, oggi vado in Finlandia, non è per affari ma per difendere l'interesse del mio Paese come quando vado a Washington, Mosca, Pechino, Tel Aviv. Se in Finlandia mi facessero una domanda sulla questione Russia non sarei imbarazzato, possono farti la domanda anche sui Fantastici 4 e risponderei con assoluta tranquillità", ha concluso il leader della Lega.

Zingaretti: "Positivo Conte in Senato"

L'intervento programmato di Giuseppe Conte è stato accolto positivamente dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti: "La presenza del premier Conte al Senato, per riferire sulla vicenda Savoini, è un fatto positivo, perché, in una Repubblica parlamentare, è arrogante e anomalo che il governo non riconosca le prerogative del Parlamento". Ieri, 16 luglio, era stato lo stesso Nicola Zingaretti a chiedere un chiarimento da parte del ministro Salvini sul caso Russia: "Non è nelle prerogative di un ministro sottrarsi alla volontà del Parlamento che chiede di ascoltarlo", aveva detto.

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