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Sea Watch, Salvini: “Con l’Olanda non finisce qui”. Polemica con i deputati Pd a bordo

Politica

Con la nave bloccata a largo di Lampedusa da giorni, si susseguono le polemiche politiche tra l’opposizione e il ministro dell’Interno. Salvini attacca i parlamentari a bordo della nave: “Prendano il sole”. La replica: “Il vero trafficante è lui”

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"Con il governo olandese non finisce qui", è il commento del ministro dell'interno Matteo Salvini che, da Milano, parla del caso della Sea Watch, la nave della Ong bloccata da giorni davanti a Lampedusa (AGGIORNAMENTI). "Se ci fosse una nave italiana che si fa gli affari suoi davanti al porto di Rotterdam, vorrei vedere cosa direbbero", ha aggiunto Salvini, ribadendo che "chi aiuta i trafficanti di esseri umani ne paga le conseguenze". Intanto, i parlamentari dell’opposizione saliti sulla Sea Watch fanno sapere che "rimarranno a bordo finchè non sarà dato l'ordine di sbarco".

Il botta e risposta tra Salvini e i deputati Pd

A proposito dei deputati - Graziano Delrio, Matteo Orfini, Davide Faraone, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni – Salvini in giornata ha detto: “Prendano il sole, si godano la vacanza, chi se ne frega dei deputati del Pd. Sostengono qualcuno che infrange le leggi italiane, facciano come credono. Il mio problema è bloccare i trafficanti di esseri umani". Una frase a cui gli interessati hanno replicato via Twitter: "Il vero trafficante di esseri umani è Matteo Salvini non certo chi salva vite in mezzo al mare; traffica e specula sui migranti per darli in pasto al suo elettorato. Sulla Sea Watch ci sono persone disperate, venga a bordo magari spunta anche a lui un barlume di umanità”.

Di Maio e Di Battista: “Tanti altri sbarcano senza che nessuno ne parli”

Sulla questione Sea Watch si sono espressi in giornata anche altri esponenti politici. A partire dall’alleato 5S di governo: "Vedo molta ipocrisia. Nessuno parla dei 300 sbarcati a Lampedusa attraverso i barchini. Dobbiamo prendere atto del fatto che l'Europa ha fallito e noi reagiamo di conseguenza", ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. Gli fa eco il pentastellato Alessandro Di Battista: “Occorre combattere il problema alla radice, non saranno muri, fili spinati a porti chiusi a frenare qualcosa di negativo, perché i flussi sono un qualcosa di negativo, sono deportazioni. Mentre la Sea Watch è ferma in questo momento continuano a sbarcare tante persone" in Italia. "Io li farei sbarcare, perché intervenga la magistratura per poi ridistribuire questi disgraziati in altri Paesi", aggiunge.