I colossi del web pubblicano i dati sulle pubblicità elettorali. Il Pd risulta il primo investire su Facebook davanti alla Lega. Su Google il primato va a Fratelli d’Italia
Testa a testa Pd-Lega. Almeno su Facebook. Per sapere come andrà in termini di voti bisogna aspettare ancora qualche giorno, ma il dato che emerge dalle statistiche messe a disposizione dalla piattaforma di Mark Zuckerberg è già abbastanza chiaro: sono i partiti di Nicola Zingaretti e di Matteo Salvini quelli che stanno investendo di più in pubblicità elettorale sul social network: 116 mila euro contro 107 mila da marzo a oggi. Diversa la situazione su Google, dove candidati e partiti paiono meno attivi e dove, forse un po’ a sorpresa, primeggia Fratelli d’Italia che precede di poco il Pd (34 mila euro contro 33 mila). In Italia comunque si spende meno che in altri paesi eurpei come Germania, Regno Unito e Spagna.
Conferme e rilanci
I dati dell’ultima settimana di campagna elettorale in gran parte confermano l’andamento precedente. La differenza più saliente riguarda il “sorpasso” dei democratici sulla Lega e Salvini, fino ad ora sovrani su Facebook. Ma l’aggiornamento delle cifre sancisce anche l’entrata in campo del Movimento 5 Stelle, finora assente dagli investimenti elettorali sul social network. Con i 18 mila euro riversati in pubblicità nell’ultima settimana, il movimento fondato da Beppe Grillo entra direttamente nella top 10 degli investitori.
Se si guarda ai soldi spesi dai partiti e dai candidati che hanno puntato di più sulla piattaforma, i 5 Stelle restano comunque ancora distanti dagli avversari: hanno speso, per intenderci, 6 volte meno del Pd.
Fratelli di Google
Molto inferiori, per numero e per volume, i soldi impiegati dai partiti e dai candidati italiani su Google. Per quanto riguarda i principali contendenti, il motore di ricerca fa registrare il primato di Fratelli d’Italia. Dal 20 marzo al 22 maggio, periodo a cui si riferiscono i dati, è il soggetto guidato da Giorgia Meloni a conquistare la palma dello spendaccione, superando di poche centinaia di euro il Pd. Segue, a una certa distanza la Lega.
Strategie diverse...
Non solo soldi, comunque. La trasparenza delle piattaforma apre anche un piccolo squarcio sulle strategie dei contendenti. I numeri, per esempio, permettono di osservare i diversi orientamenti dei partiti e dei candidati quando si tratta di come suddividere i propri investimenti. Se Matteo Salvini preferisce puntare molto su poche inserzioni (49 in totale), Forza Italia privilegia la quantità: 450 post, in tutto, quasi dieci volte tanto il partito del Carroccio. Il Pd ha scelto invece una via di mezzo con 204 inserzioni. Il risultato di questi approcci così diversi è che il ministro dell’Interno è il soggetto che, in media, spende di più per ciascuna inserzione: 2.193 euro a sponsorizzazone contro i 930 del Movimento 5 Stelle, i 571 del Pd, i 529 di Giorgia Meloni e gli appena 181 euro di Silvio Berlusconi.
… contenuti differenti
La decisione di Facebook di rendere pubblici i dati sugli investimenti pubblicitari di carattere politico non rivela solo quanto spendono partiti e candidati. La trasparenza del social network apre anche un piccolo squarcio sulle strategie dei contendenti. L’account Facebook di Salvini è quello che probabilmente sembra variare di più il tipo di messaggi inviati. Si va dai classici post “elettorali” con gli slogan del ministro a clip con interventi del leader della Lega in trasmissioni televisive. Ma quello che pare caratterizzare di più la pubblicità elettorale “social” di Salvini è la condivisione, sponsorizzata, di video girati con smartphone che mostrano comportamenti aggressivi e violenti da parte di presunti immigrati o di presunti esponenti di movimenti di sinistra che attaccano il vicepremier. Molto più “istituzionale” e compassata la comunicazione elettorale del Pd che non si discosta mai, o quasi mai, da messaggi che prevedono una foto in primo piano del segretario Nicola Zingaretti accompagnata da uno slogan. Molte immagini con slogan anche per Silvio Berlusconi che però, forse per antica familiarità con il mezzo, sponsorizza anche parecchi video di suoi interventi in trasmissioni televisive. Il Movimento 5 Stelle, da parte sua, predilige soprattutto video costruiti attraverso sequenze di immagini accompagnate da didascalie che raccontano quanto fatto dal governo in carica o rimarcano la differenza con gli esecutivi precedenti.
Italia ed Europa
Ma come si comportano candidati e partiti in Italia rispetto agli altri Paesi europei? I dati messi a disposizione dalle piattaforme Internet permettono di fare qualche confronto anche tra stati. Per esempio, il milione e 400 mila euro di spesa pubblicitaria elettorale complessiva su Facebook in Italia è inferiore rispetto agli oltre 4 milioni di sterline del Regno Unito, ai 2 milioni e 80 0mila euro della Germania ma anche ai 2 milioni e 370 mila della Spagna. La cifra tricolore risulta invece di poco superiore a quanto speso in Francia: 1 milione e 396 mila euro. Su Google in Germania (318 mila euro circa), Spagna (287 mila), Danimarca (231 mila) si è speso di più per cercare di convincere gli elettori a votare un certo partito, candidato o movimento rispetto all’Italia (104 mila euro).