A tre giorni dal voto per le europee, si alza la temperatura nei rapporti tra i partiti di maggioranza. Le opposizioni chiedono la fine del governo, ma c’è chi scommette che, dopo le elezioni, Movimento 5 Stelle e Lega andranno avanti insieme ancora a lungo. Ecco perché
Dal soccorso ai migranti agli aiuti per le famiglie, dalle inchieste per corruzione alle politiche fiscali, dalle autonomie regionali alla stretta sulla sicurezza. Non c'è giorno che i due partiti al governo non risparmino critiche e non si rimbalzino accuse, in particolare per voce dei rispettivi leader, nonché vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Urne vicine, alta tensione
Una tendenza allo scontro che si è fatta via via più accentuata all'avvicinarsi dell'appuntamento con le elezioni europee e le Comunali (LO SPECIALE EUROPEE - IL QUIZ SULLE EUROPEE - LO SPECIALE ELEZIONI - LO SPECIALE SULLE COMUNALI), l'occasione per misurare i rapporti di forza all'interno di una maggioranza nata dall'allenza di programma tra due partiti che si erano presentati alle politiche come avversari. Le differenze sono tornate ad affiorare con forza negli ultimi giorni, e quando non sono stati i due leader a sottolinearle, il compito è toccato ad altri esponenti di primo piano dell'esecutivo. Come il sottosegretario leghista Giorgetti, che è arrivato a mettere apertamente in dubbio l'imparzialità del Presidente del Consiglio Conte, espressione dei Cinque Stelle. Ma, mentre le opposizioni prevedono l'imminente fine dell'esperienza di governo gialloverde e invocano il ritorno alle urne, molti osservatori sono sicuri che, passato il voto, Di Maio e Salvini andranno avanti insieme ancora a lungo.