Arresti sanità Umbria, Salvini: "Elezioni subito". Verini (Pd): "Restituisca 49 milioni"

Politica

Polemiche dopo l’inchiesta che ha portato ai domiciliari, tra gli altri, l’assessore Barberini e il segretario regionale Dem Bocci (subito commissariato da Zingaretti) e che vede indagata Catiuscia Marini, presidente della Regione. Di Maio: togliere sanità a partiti

Matteo Salvini invoca “elezioni regionali subito”, per Luigi Di Maio bisogna “togliere la sanità pubblica dalle mani dei partiti”. Lega e M5s all’attacco dei Dem dopo l’inchiesta sulla sanità in Umbria che ha portato agli arresti domiciliari l'assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, il segretario regionale del Pd (ora commissariato da Nicola Zingaretti) Gianpiero Bocci, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Emilio Duca e quello amministrativo Maurizio Valorosi. Tra gli indagati c’è anche Catiuscia Marini, presidente della Regione, anche lei esponente del Pd. "Salvini non ha i titoli etici per parlare e darci lezioni, finché non restituirà i 49 milioni che la Lega deve agli italiani”, risponde alle accuse il deputato Pd Walter Verini, neo commissario del Partito democratico in Umbria.

Le reazioni di Salvini e Di Maio

L'inchiesta ha provocato un acceso dibattito politico. "Senza entrare nel merito degli ultimi arresti i cittadini dell'Umbria sono malgovernati da troppo tempo; elezioni Regionali subito" scrive su Twitter il leader leghista e vicepremier Matteo Salvini. Duro anche il vicepremier Luigi Di Maio, a capo del M5s: "Quel che è accaduto oggi in Umbria - si legge in un post su Facebook - è molto grave, lo è soprattutto perché parliamo di sanità, della salute delle persone, su cui per anni la politica ha speculato senza mostrare vergogna. Dobbiamo togliere la sanità pubblica dalle mani dei partiti. Bisogna slegare le nomine negli ospedali dalla politica. Bisogna fare una legge per introdurre un sistema più meritocraticratico ed efficiente, con concorsi trasparenti”.

La ministra Grillo: “Spezzare legame politica-poltrone”

Simile la posizione della ministra della Salute Giulia Grillo, anche lei pentastellata: ”Spezzare il legame politica-poltrone è una nostra battaglia storica che acquisisce ogni giorno più significato alla luce di episodi come questo - scrive la ministra su Facebook -. Le indagini faranno il loro corso e non entro nel merito specifico, ma voglio ribadire l'urgenza di riaffermare che la trasparenza, il merito e l'assenza di conflitti di interesse sono punti di partenza necessari e imprescindibili per ogni nomina nella sanità”.

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