Federico Sboarina diffida il vicepremier a partecipare all’evento in programma da domenica 7 a mercoledì 10 aprile. La decisione dopo le parole del ministro a proposito del Congresso mondiale delle famiglie, ospitato dalla città scaligera nel fine settimana
"Se per il vicepremier Di Maio, Verona è una città di sfigati e fanatici solo perché ha ospitato il Congresso della famiglia, allora lo invito a non venire in città nemmeno fra pochi giorni quando ha in programma la sua visita al Vinitaly”. Parola del sindaco Federico Sboarina, che reagisce così al vicepremier che durante il Congresso mondiale delle famiglie aveva detto che a Verona "ci sono dei fanatici. C'è uno stile medioevale”.
Sboarina diffida Di Maio
"Finora, non ho detto nulla perché, da sindaco, avevo questioni più importanti, come la sicurezza e vivibilità della città”, dice il primo cittadino. E ora, che tutto è andato bene “è il momento della verità. Per ribadire che sul Congresso, come volevasi dimostrare, è stata costruita una enorme macchina del fango, un preventivo processo alle intenzioni. Nessun relatore imbarazzante e nemmeno nessuna caccia alle streghe".
No passerelle a Vinitaly
Il Comune di Verona che ha co-organizzato il congresso, precisa ancora Sboarina, è lo stesso che è socio di maggioranza in fiera. Quindi, conclude, Di Maio “può andare da un’altra parte a fare la sua passerella elettorale, visto che la città è la stessa che lui ha insultato”.