Conte alla conferenza di fine anno: "Non siamo governo delle lobby. Manovra prima tappa"

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"Il Paese non cresce, vogliamo ribaltarlo come un calzino", dice il premier nella lunga conferenza stampa. "La manovra è stata scritta qui, non a Bruxelles", rivendica. E aggiunge: "L'esecutivo si regge su una perfetta amalgama giallo-verde" 

Il premier Giuseppe Conte ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno: ha rivendicato la "natura populista" dell'esecutivo per "ridurre la frattura tra cittadini e classe politica". Ha smentito frizioni tra Lega e M5s: mai un litigio serio, avanti 5 anni. Poi ha difeso la manovra: non è vero che è stata scritta da Bruxelles, l'Ue ha solo suggerito formula congelamento spesa. E sul taglio ai fondi all'editoria ha detto: sarà convocato un tavolo e io ci sarò. 

Manovra populista, Conte: “Non siamo governo delle lobby”

In apertura della conferenza stampa, il presidente del Consiglio ha parlato della consequenzialità tra le promesse fatte e i provvedimenti varati dall’esecutivo spiegando che “non siamo il governo delle lobby e dei comitati d’affari” e che “stiamo contribuendo a ridurre la frattura tra classi politiche e cittadini”. Per il premier la manovra si pone infatti in “continuità e in coerenza con gli impegni presi nel contratto di governo” mentre in passato “succedeva che si facevano delle promesse non scritte e non sempre si mantenevano” e proprio nell’ottica del rispetto degli impegni Conte ha spiegato che “quando parlo di populismo parlo di questo modo di procedere”.

Governo perfetta amalgama di giallo e verde, ma non è escluso rimpasto

Facendo riferimento all’esecutivo Lega-M5S, il premier ha poi assicurato che"questa esperienza di governo funziona e continuerà a farlo perchè si regge su un amalgama perfettamente riuscito del giallo e del verde”, anche se ha aggiunto di non escludere un rimpasto “semmai l'esigenza maturerà in seno a una delle forze politiche” o “un tagliando” al contratto di governo “per vedere cosa si può fare meglio e introdurre nuove misure”.

"Manovra non è scritta dall'Ue"

Conte ha invece detto, rispondendo a chi aveva fatto notare come la pressione fiscale abbia avuto un incremento di mezzo punto, che in realtà le tasse sarebbero state alleggerite: "Non stiamo aumentando la pressione fiscale sui cittadini. Abbiamo realizzato un'opera redistributiva privilegiando alcune fasce sociali rispetto ad altre". Il presidente del Consiglio ha inoltre specificato che "la manovra è stata scritta in Italia" e che a Bruxelles non ha mai consentito che fossero messi in discussione i punti qualificanti della legge di Bilancio 2019.

Norme sugli appalti e grandi opere

Al centro del discorso di Giuseppe Conte ci sono anche la norma sugli appalti e la situazione sulle grandi opere in Italia. Il premier ha infatti rivendicato l'utilità e l'efficacia della norma sull'affidamento dei lavori contenuta nella legge di bilancio per il 2019 perché non ci sarebbe possibilità di crescita per un Paese in cui "gli appalti sono fermi". Per il presidente del Consiglio non si può contrastare una delle procedure più semplificate nell'affidamento dei lavori per paura della corruzione anche perché sul tema dell'anticorruzione il governo ha varato "una legge che ci viene invidiata dal mondo". Per le grandi opere, invece, il governo starebbe lavorando per realizzare un piano infrastrutturale poderoso: "Il Tap lo abbiamo sbloccato dopo una puntigliosa analisi dei procedimenti amministrativi. La Torino-Lione è ancora nell'ambito di una procedura istruttoria. A fine dicembre la commissione dei tecnici consegnerà i risultati dell'istruttoria. Infine andremo sul territorio e prima delle europee il governo comunicherà in modo trasparente la decisione".

Legittima difesa e reddito di cittadinanza

Il premier, durante la conferenza, ha anche difeso il reddito di cittadinanza definendosi orgoglioso della misura di equità sociale e ha poi parlato della legge sulla leggittima difesa ritenendola "un progetto riformatore equilibrato tra l'esigenza della tutela dell'integrità fisica e quella di difendere se stessi e i propri familiari da aggressioni violente e ingiustificate nel proprio domicilio".

"Non farò campagna alle Europee, tra 5 anni vado via"

Davanti ai giornalisti Conte ha poi annunciato che non farà campagna elettorale per le Europee per poter continuare "a tempo pieno nel ruolo di presidente del Consiglio" rivelando che dopo i 5 anni di legislatura libererà la poltrona. Per il presidente del Consiglio l'esperienza che sta svolgendo a Palazzo Chigi è "una parentesi meravigliosa" per realizzare un servizio a favore del Paese "nel modo più efficace possibile" (VIDEO).

Conte ha consegnato una targa a Stampa Parlamentare

Durante il discorso di fine anno, il presidente del Consiglio ha inoltre consegnato una targa all'Associazione Stampa parlamentare "perché ricorre il centenario della fondazione”. La conferenza era iniziata con un discorso del presidente dell’Odg Carlo Verna che, per difendere la causa della stampa e dei fondi per l'editoria, si è interrotto per alcuni secondi per poi chiedere a Conte: "Ha visto che effetto fa all'improvviso una voce che non c'è più? Sono stato in silenzio solo 7 secondi...", aggiungendo poi riferimenti a Radio Radicale e, tra gli altri, al Manifesto, ad Avvenire e alle altre testate che potrebbero vedere ridotti i contributi statali.

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