Chi è Carlo Cottarelli, mister spending review incaricato dal Colle

Politica

Dopo il fallimento del tentativo di Conte di formare un governo gialloverde, Mattarella ha convocato al Quirinale l’economista che proverà a formare un nuovo esecutivo. Nel curriculum il Fondo Monetario e la Banca d'Italia. È stato commissario alla spending review

L’economista Carlo Cottarelli ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico di provare a formare un governo. “Sono onorato, ce la metterò tutta” sono state le sue prime parole, mentre solo due mesi fa rispondeva così a chi gli chiedeva di commentare l'ipotesi che questo accadesse: “A me sembra più probabile che mi chiamino nell'Inter a giocare al posto di Icardi, come centroavanti" (GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE)

Cottarelli incaricato da Mattarella

Ora mister Spending review, l'uomo che nel novembre del 2013 ottenne dal governo Letta l'incarico di mettere mano agli sprechi pubblici italiani, è stato incaricato dal Colle. La telefonata è arrivata “a sorpresa” dopo il tentativo fallito di Giuseppe Conte di formare un governo gialloverde e che, racconta chi gli ha parlato, ha colto Cottarelli nel bel mezzo della correzione dei compiti dei suoi studenti della Bocconi, dove attualmente è “visiting professor”.

Il governo Cottarelli

Una gestione prudente dei conti pubblici e un dialogo "costruttivo" con l'Europa sarebbero i cardini del governo Cottarelli che, qualora nascesse, sarà un esecutivo neutrale, non politico, con il dichiarato compito di portare il Paese a nuove elezioni. A inizio 2019 se otterrà la fiducia in Parlamento. In caso contrario si andrà al voto già in autunno. L’economista, così come tutti i suoi ministri, non si candideranno (IL DISCORSO DI COTTARELLI).

Il curriculum di Cottarelli

Laureato a Siena e alla London School of Economics, Cottarelli - pur lavorando a Washington dal 1988, quando entrò al Fondo Monetario dopo la Banca d'Italia e una breve esperienza all'Eni - ha sempre seguito con attenzione gli affari italiani. All'Fmi, infatti, era direttore del dipartimento affari di bilancio dal 2008 e in quegli anni più volte ha redatto e illustrato il Fiscal Monitor, ovvero il rapporto dove si analizzano i bilanci pubblici delle principali economie.

Commissario alla spending review

Nato a Cremona nel 1954, dopo venticinque anni al Fondo Monetario e sei alla Banca d'Italia, Cottarelli ha ricoperto l'incarico di commissario alla spending review per il governo per un anno, fortemente voluto dall’allora premier Enrico Letta. Dalla razionalizzazione delle forze di polizia alle auto blu, dai tagli alle partecipate ad una maggiore efficienza nell'illuminazione pubblica. Il piano Cottarelli prevedeva tagli da 18-20 miliardi per il 2015, che l'anno successivo sarebbero arrivati a toccare i 36 miliardi di risparmi.  Molti degli interventi suggeriti sono stati attuati, nel corso degli anni, finanziando le manovre realizzate dal 2014 in poi. In alcuni casi, però, le proposte sono solo rimaste sulla carta, come l'idea di intervenire sulla spesa delle pensioni, con l'introduzione di un contributo progressivo e temporaneo - da pochi euro in su - da applicare sugli 'assegni' oltre una certa soglia, che non avrebbe toccato l'85% dei pensionati ma che sarebbe servito a finanziare nuove assunzioni. L'economista ha sottolineato più volte gli ostacoli incontrati sulla strada della revisione della spesa.

"Dobbiamo ridurre il debito pubblico"

Nel novembre del 2014 Cottarelli ha lasciato ed è tornato al Fmi su nomina del governo Renzi, come direttore esecutivo nel board. L'amore per il rigore dei conti, però, non si è interrotto e dal 30 ottobre 2017 è il direttore dell'Osservatorio sui Conti pubblici Italiani dell'Università Cattolica di Milano. Recentissimi i suoi affondi sulla necessità di ridurre il debito e sul risanamento che passa per la finanza pubblica. "Dobbiamo ridurre il debito pubblico altrimenti rimarremo schiavi dei mercati", ha sottolineato anche di recente. Il piano di spending rewiev di Cottarelli era stato evocato di recente da Andrea Roventini, inizialmente scelto da Luigi Di Maio come ministro dell'Economia per il governo M5S. Critiche, invece, le sue posizioni nei confronti del contratto Lega-M5S. Un programma che, aveva detto pochi giorni fa, “comporta un aumento del deficit pubblico particolarmente elevato e le coperture non sono individuate in maniera chiara”.

La vita privata di Carlo Cottarelli

Carlo Cottarelli è sempre stato molto riservato sulla sua vita privata. È sposato con Miria Pigato, anche lei economista con una carriera nell'ambito dell'economia finanziaria e ha due figli. Chi tra i suoi amici e colleghi lo conosce bene, dice di lui che è un grandissimo lavoratore e anche una persona estremamente pignola, rigorosissima. Si sa che ama la chitarra, gli piace suonarla e cantare insieme agli amici e il suo pezzo forte è "La locomotiva" di Francesco Guccini.

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