Governo, Di Maio: sì a premier terzo con Lega, ma via Berlusconi

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A un giorno dalle nuove consultazioni, il leader del M5s si dice contrario a un governo tecnico che il suo schieramento non voterà. In serata, resa dei conti del centrodestra: vertice a Palazzo Grazioli

Di Maio tende la mano a Salvini: "Se il problema sono io, la mia leadership, faccio un passo indietro. Scegliamo insieme un leader terzo". A una condizione, però: "Senza Berlusconi". A meno di 24 ore dall’inizio del nuovo giro di consultazioni dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si riflette, si tratta, si contratta per uscire dall'impasse. Una risposta all'offerta del M5S potrebbe arrivare in serata da Palazzo Grazioli: il centrodestra tutto si riunisce per la resa dei conti.

M5S-Lega

Ieri era arrivata la proposta di Salvini ai 5Stelle di unirsi per un governo a tempo che porti a una nuova legge elettorale. "Una proposta tardiva" l'aveva bollata Crimi a Sky TG24, che però non aveva escluso del tutto. Ora, l'offerta di Di Maio che però non cede su un punto. "Io faccio un passo indietro, Salvini fa un passo indietro, ma c'è un altro che deve fare un passo indietro", riferendosi a Silvio Berlusconi. "Quello che voglio fare è un governo politico con la Lega su determinati punti". No quindi a un governo del presidente e no a un governo tecnico, come sottolineato anche ieri da Crimi a Sky TG24: "Un governo tecnico non avrebbe la maggioranza, se non c'è soluzione politica si vada al voto". (COSA PUÒ ACCADERE).

Martina: sì a un governo del presidente. Meloni: incarico a noi

Intanto, nell’attesa delle consultazioni, che inizieranno lunedì alle 10 proprio con la delegazione del Movimento 5 stelle, il reggente del Pd Maurizio Martina, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato: "Siamo pronti a supportare l'azione del presidente della Repubblica. Per noi è impossibile immaginare sostegni a governi politici con Berlusconi, Salvini o Meloni, ma ormai anche con i 5 Stelle e con leadership di partiti a noi avversari. Siamo invece disponibili a fare la nostra parte per una soluzione istituzionale, chiedendo a tutti di fare la loro". Mentre dal Centrodestra, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervistata dal Messaggero e dal Corriere ha detto: "La proposta di FdI è chiedere un mandato pieno per andare al governo". Ed esclude l'incarico a un tecnico. Per Roberto Maroni, invece, "la formula più semplice sarebbe riaffidare un mandato di pochi mesi a Gentiloni. Con un unico obiettivo: una nuova legge elettorale", e poi "a ottobre tornare al voto".

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