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Salvini: Di Maio faccia di più. La replica: Centrodestra è dannoso

Politica
Matteo Salvini a Vinitaly (Ansa)

Battute a distanza ma nessuno incontro al Vinitaly tra il capo politico dei 5 Stelle e il leader del Carroccio. Prosegue lo stallo sul ruolo di FI, i pentastellati aprono al Pd. Bernini: sono veti M5s a fare danni. Martina: incapacità altrui ci preoccupa

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Battute e confronto a distanza, ma nessun incontro. Luigi Di Maio e Matteo Salvini, entrambi in visita al Vinitaly a Verona, non si sono incrociati nonostante una giornata passata a pochi metri di distanza. Tra M5S e Lega, quindi, prosegue lo stallo sul nodo del centrodestra unito. Di Maio ha ribadito il no all'accordo di governo con tutti i partiti della coalizione, riferendosi alla presenza di Forza Italia, su cui ha posto il veto da settimane: "Chi si ostina a proporre un centrodestra unito propone una strada non percorribile e che può fare anche danno" al Paese, è il messaggio lanciato a Salvini. Il segretario leghista ha replicato che il suo obiettivo continua ad essere quello di "un governo col centrodestra unito". Le parole di Di Maio hanno suscitato la reazione della capogruppo al Senato di FI Anna Maria Bernini: "Il vero danno lo produce M5S con i veti". Da Verona però è arrivata anche una nuova apertura del M5s verso il Pd ma dalle fila dem è arrivata la risposta del capogruppo Marcucci: "Di Maio ci chiama in causa per alzare il prezzo con la Lega".

Le parole di Di Maio e la replica di Bernini

"C'è qualcuno che in questo momento continua a ostinarsi su un'idea di centrodestra che, come si è visto anche dalle immagini del Quirinale, non esiste, una strada non percorribile, ma che potrebbe essere anche un danno per il Paese viste le divisioni e le lacerazioni al suo interno", ha detto Di Maio. Immediata la replica dal centrodestra: "Il vero danno lo produce M5S quando con veti e persino insulti e volgarità, trasmette al Paese un messaggio di inutilità ed impotenza", ha detto Anna Maria Bernini, capogruppo FI ricordando "siamo la coalizione che ha ottenuto il maggior numero di voti, in democrazia - di cui ci si augura tutti conosciamo almeno l'abc - questo non è solo un dato aritmetico, ma un impegno assunto verso i cittadini".

Il mancato incontro Di Maio-Salvini

Già al suo arrivo a Verona Luigi Di Maio ha annunciato che non ci sarebbe stato alcun incontro con Matteo Salvini: "La questione del governo è molto seria e non si affronta al Vinitaly che è un evento importantissimo, ma per un settore. Poco prima anche il leader della Lega aveva negato un faccia a faccia con il capo politico del M5s, ironizzando però sul vino che gli avrebbe offerto: "Uno 'Sforzato', perché si deve sforzare a fare qualcosa di più". Il segretario del Carroccio ha ribadito di essere "pronto per governare". Salvini si è poi fermato alla cantina Di Majo-Norante e ha brindato con una battuta: "Dai che èdi buon auspicio". 

Di Maio apre al Pd

Nel suo tour tra gli stand della rassegna vinicola, Di Maio ha anche lanciato una nuova apertura al Pd: "Noi lavoriamo per un contratto di governo sui temi, per capire gli obiettivi comuni tra il programma del M5S e quelli della Lega e del Pd. L'ipotesi di un governo del cambiamento la proponiamo anche al Pd, io voglio fare un appello al senso pratico a tutti, non ci si può fermare e bloccarsi sulle logiche politiche". La replica dei dem è arrivata da Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, secondo cui si tratta di una "vecchia tattica che non porta da nessuna parte. Chiama in causa il Pd per alzare il prezzo con la Lega. Le distanze programmatiche sono talmente marcate, da non consentire al Pd nessun sostegno ad un governo Di Maio".

Meloni: guida spetta a centro destra

Alla domenica del Vinitaly hanno partecipato molti protagonisti della partita aperta per la formazione del governo: non solo il leader leghista e pentastellato, ma la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e anche Giorgia Meloni. La leader di FdI, arrivata all’evento, ha spiegato: "Crediamo che si debba riconoscere il voto popolare con una guida di governo che spetta alla coalizione di centrodestra. Speriamo che il M5S voglia darci una mano". "Non nego che con Berlusconi ci siano state delle incomprensioni in questi giorni per alcune sue frasi", ha poi precisato, "ma credo sia giusto mantenere gli impegni presi con i cittadini", mantenendo "l'unità della coalizione".

Martina: incapacità di centrodestra e M5s ci preoccupa

Sul futuro dell’esecutivo e sulle possibili alleanze si è espresso da Verona anche il reggente del Pd, Maurizio Martina: "Non posso anticipare le scelte del Presidente della Repubblica. Posso dire che noi seguiremo con grande attenzione quello che dirà e che questa situazione di grande incertezza generata dall'incapacità di centrodestra e M5S ci preoccupa". "Assistiamo in queste ore al disfacimento del centrodestra", ha spiegato, "serve che oggi ci dicano chiaramente se sono o non sono in grado di prendere una iniziativa. Questi balletti e ambiguità devono finire".