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Elezioni Sicilia, Grasso: "Patetica scusa imputarmi risultato del Pd"

Politica
Davide Faraone e Pietro Grasso

Il presidente del Senato respinge le accuse di Faraone, sottosegretario alla Salute, che lo aveva accusato di scarso coraggio per la scelta di non correre alle Regionali: "Già comunicata a giugno l'impossibilità a candidarmi". LO SPECIALE ELEZIONI

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Non ci sta Pietro Grasso a farsi attribuire la responsabilità del brutto risultato che si sta profilando per il Pd nelle elezioni regionali in Sicilia. Imputare al presidente del Senato quello che sta accadendo nella regione, fa sapere una nota diffusa dal portavoce di Grasso, è “una patetica scusa, utile solo ad impedire altre e più approfondite riflessioni, di carattere politico e non personalistico, in merito al bilancio della fase attuale e alle prospettive di quelle future". Il riferimento è alle parole di Davide Faraone, sottosegretario alla Salute, che aveva criticato Grasso per non aver valutato la possibilità di candidarsi a governatore della Sicilia: “Abbiamo atteso per due mesi il suo sì. Micari ha avuto il coraggio che non ha avuto Grasso di fare il candidato del centrosinistra in una logica larga, proposta da Si e Mdp salvo poi tirarsi indietro”. Faraone ha risposto poi alla nota di Grasso, negando che si trattasse di una critica personale al presidente del Senato: “Non me la sono presa con lui. Avremmo dovuto presentarci uniti”. (LO SPECIALE ELEZIONI)

La nota di Grasso: "Lontano da metodi della dirigenza Pd"

Il presidente del Senato respinge le accuse e chiarisce di aver “comunicato ufficialmente e con parole inequivocabili l'impossibilità, per motivi di carattere istituzionale, di candidarsi alla Regione Siciliana il 25 giugno scorso". La possibilità di dimettersi dalla carica per competere alle elezioni in Sicilia viene definita nel comunicato “ardita”. Inoltre, prosegue la nota, “non si può certamente addebitare a Grasso il fatto che per lunghe settimane non si sia delineato alcun piano alternativo". Il comunicato del presidente del Senato si conclude con parole aspre sulle polemiche per la sua scelta di non candidarsi in Sicilia e sul recente addio al gruppo parlamentare del Pd: "Sullo stile e l'eleganza dei commenti di alcuni importanti esponenti del Partito Democratico in merito al coraggio del presidente Grasso non resta che confermare ancor di più le motivazioni per le quali il presidente si è dimesso dal gruppo del Pd: merito, metodi e contenuti dell'attuale classe dirigente del partito sono molto lontani da quelli dimostrati dal presidente in tutta la sua opera a servizio dello Stato e delle Istituzioni".

Faraone: "Non me la sono presa con Grasso"

Il sottosegretario alla Salute Faraone risponde alla nota del presidente del Senato, smentendo che le sue parole fossero una critica personale a Grasso: "Non me la sono presa con lui. Credo che se avessimo riproposto il modello Palermo con tutte le liste che hanno sostenuto Leoluca Orlando alle amministrative probabilmente avremmo vinto - spiega - La candidatura di Grasso era stata messa in campo all'inizio e ci ha tenuto per settimane in sospeso prima di darci una risposta. Comunque sia se fossimo partiti uniti probabilmente avremmo vinto, questo è un dato oggettivo".