Banche Venete, Camera conferma la fiducia sul decreto legge

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Il testo esce da Montecitorio pressoché identico a quello licenziato da Palazzo Chigi il 25 giugno. Non viene applicato il bail-in

Con 318 voti favorevoli e 178 contrari, la Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto legge che disciplina la liquidazione ordinata di Veneto banca e Popolare di Vicenza.
Il via libera definitivo è atteso in settimana, poi il provvedimento andrà in Senato per la seconda e, probabilmente, ultima lettura. Hanno votato la fiducia assieme alla maggioranza i deputati di Mdp, i fuoriusciti del Partito democratico.

Confermato testo del governo

Il decreto esce da Montecitorio pressoché identico al testo licenziato da Palazzo Chigi il 25 giugno. L'unica modifica riguarda la sospensione di sei mesi per il rimborso del bond Veneto banca con scadenza 21 giugno, prevista da un differente provvedimento d'urgenza che non sarà convertito in legge.

Cosa prevede il decreto

La liquidazione comporta l'azzeramento di azioni e obbligazioni subordinate dei due istituti secondo la procedura di 'burden sharing'. Non viene applicato il bail-in, che avrebbe coinvolto anche le obbligazioni senior e, per la quota superiore a 100.000 euro, i depositi bancari. Sono inoltre previsti indennizzi ai piccoli risparmiatori titolari di bond.

I costi a carico dello Stato

Lo Stato sostiene nell'immediato un onere di quasi 5 miliardi a sostegno di Intesa San Paolo, a cui sono andate le attività in bonis delle banche. A fronte di impegni totali per 10,9 miliardi, il ministero dell'Economia ipotizza di chiudere la liquidazione in venti anni con ritorni nell'ordine di 11,6 miliardi. Il margine sarebbe quindi positivo per 700 milioni.

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