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Direzione Pd, Emiliano: mi candido alla segreteria, questa è casa mia

Politica

Il governatore pugliese sfida Renzi: "Nessuno mi può cacciare". Speranza, che non ha partecipato all'assemblea insieme a Bersani e ai parlamentari della loro area, ha detto: "A lavoro per un nuovo soggetto di centrosinistra". L'ex premier: "Possono sconfiggermi ma non eliminarmi"

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Tutti aspettavano la sua mossa e alla fine Michele Emiliano l’ha fatta. Il governatore pugliese non lascia il Partito Democratico e si candida a sfidare Matteo Renzi per la segreteria. "L'avrei voluto fare in assemblea ma il rispetto che ho per Rossi e Speranza non me l'ha consentito - ha detto Emiliano prendendo la parola nel corso della direzione del Partito Dem - Oggi vi ribadisco che mi candiderò alla segreteria del Pd. Questa è casa mia, casa nostra e nessuno può cacciarmi o cacciarci via".
Nel corso della direzione, a cui non hanno partecipato Bersani, Speranza e i parlamentari della loro area, è stata votata la Commissione congresso proposta da Matteo Orfini: ci sono stati un voto contrario e 8 astenuti. 
 


“Renzi il più soddisfatto della scissione” - "Roberto Speranza ed Enrico Rossi, sono persone perbene" portate alla scissione dai "toni sprezzanti e ironici con cui sono stati appellati dall'ex segretario che, tra l'altro, ha mostrato con evidenza di essere il più soddisfatto dalla scissione - ha aggiunto Emiliano - Mi candido nonostante il tentativo del segretario uscente di vincere con ogni mezzo. Ha fretta perché non vuole rinunciare alla posizione dominante e non concede agli avversari nemmeno il tempo necessario per girare la metà delle province". Renzi "si è inventato un congresso con rito abbreviato, da celebrare se facciamo i bravi a inizio di maggio", ha aggiunto Emiliano. 

 

Emiliano: Renzi assente irride il partito

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Speranza: "Emiliano sceglie di candidarsi nel Partito di Renzi" - "Prendiamo atto della scelta assunta da Michele Emiliano di candidarsi nel PdR", il Partito di Renzi, dichiara Roberto Speranza, che guida la minoranza di Sinistra riformista che sta lasciando il Pd. Il governatore pugliese, con Speranza e Rossi aveva combattuto una battaglia unitaria per avere il congresso in autunno, ma oggi ha deciso, a differenza degli altri due, di restare nel Pd. "Dalla direzione Pd nessuna novità. Noi andiamo avanti sulla strada della costruzione di un nuovo soggetto politico del centrosinistra italiano che miri a correggere quelle politiche che hanno allontanato dal nostro campo molti lavoratori, giovani e insegnanti. Occorre iniziare un nuovo cammino" ha aggiunto interpellato dall'ANSA.


Renzi: "Non possono eliminarmi" - Il segretario dimissionario dal canto suo si prepara a partire per gli Usa e sulla sua e-news scrive: “Gli addii di qualcuno provocano dolore, la parola d'ordine resta 'venite', non 'andatevene', ma è tempo di rimettersi in cammino, la discussione nel partito e soprattutto nel Paese non può essere bloccata”.