Renzi: non inseguo le bombe altrui. Non vogliamo una Libia bis

Politica

"Dobbiamo annientare i terroristi, non accontentare i commentatori” dice il presidente del Consiglio, che ribadisce la linea del governo nella lotta al Daesh. Poi, sollecita Bruxelles ad un cambiamento di rotta per restituire crescita

"Noi dobbiamo annientare i terroristi, non accontentare i commentatori. E la cosa di cui non abbiamo bisogno è un moltiplicarsi di reazioni spot senza sguardo strategico. Tutto possiamo permetterci tranne che una Libia bis. Se protagonismo significa giocare a rincorrere i bombardamenti altrui, no grazie. Abbiamo già dato. L'Italia ha utilizzato questa strategia in Libia nel 2011. Quattro anni di guerra civile dimostrano che non fu una scelta felice".

Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un'intervista al Corriere della Sera in cui affronta anche i nodi dell'economia, delle banche e delle elezioni.

 

Lotta all’Isis - "Davanti a Daesh e tutte le forme di terrorismo noi siamo pronti, anche militarmente. Se ci sarà una strategia chiara ci saremo. Ma perché questo accada adesso è cruciale un accordo a Vienna sulla Siria e uno a Roma sulla Libia: ci stiamo lavorando", dice Renzi. "L'Italia è una forza militare impressionante. Abbiamo più truppe all'estero di tutti gli altri, dopo gli americani e come i francesi", ma "la guerra è una cosa drammaticamente seria: te la puoi permettere se hai chiaro il dopo".

 

 

Bruxelles cambi rotta - Sul fronte economico, Renzi difende l'operato della Bce. Ma "quello che serve oggi - afferma - è una discussione sulla politica economica europea, con la Commissione. La linea economica tenuta fino ad oggi non è sufficiente a restituire crescita all'Europa. C'è bisogno di cambiare rotta".

Quanto alla crescita interna, e al +0,8% di Pil stimato dall' Istat, nella legge di stabilità "non cambia nulla", dice Renzi. "L'Italia è forte. Il salto di qualità - aggiunge - lo faremo quando si smuoverà l'immenso moloch del risparmio privato. E, in misura minore, gli investimenti pubblici".

 

Dopo Natale la riforma del credito cooperativo - Nell'intervista difende il salvataggio delle quattro banche e ribadisce l'intenzione di aiutare gli obbligazionisti, anche se "non è facile". Dopo Natale “vogliamo consolidare le banche del credito cooperativo, facendone uno dei gruppi bancari più solidi sul modello del Crédit Agricole". Guardando alle Comunali (guarda l'intervista a Pisapia), Renzi rimarca che non sono un test per il governo. "Se eleggi un sindaco che c'entra il governo? E comunque da qui alle Amministrative ci sono 6 mesi: nel frattempo vogliamo governare", dichiara.

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