Il governatore della Lombardia: "La questura ha fatto quello che doveva fare e ha fatto bene, ma io avrei sospeso Schengen". Poi annuncia: "Faremo causa ai centri sociali". Il ministro dell'Interno Alfano: "Divieti come per gli ultrà". FOTO-VIDEO
Maroni: le direttive erano sbagliate - Per l'ex ministro dell'Interno, oggi governatore della Lombardia, "la questura di Milano ha fatto quello che doveva fare e ha fatto bene, ma le direttive da Roma erano sbagliate”. E spiega: "Bisognava prevenire, si sapeva che c’erano questi violenti e non bisognava farli camminare per le strade di Milano e l’errore viene da Roma”. Poi ammette: “Sì, al posto di Alfano mi sarei comportato diversamente - aggiunge Maroni - Le dimissioni? Sono state chieste, valuterà la politica. Io da governatore ho il rammarico per quello che è successo e ho la speranza che non si ripeta in questi sei mesi”.
Maroni: “Io avrei sospeso Schengen” - "Se fossi stato io ministro dell'Interno al posto di Alfano avrei fatto tre cose: avrei sospeso l'area Schengen 15 giorni fa per evitare gli arrivi di persone che vengono in manifestazione solo a spaccare le teste e le vetrine". "Poi - spiega - avrei imposto una cauzione, una fideiussione come è stato fatto per la Lega a Roma e avrei evitato di fare entrare il corteo in centro. Avrei mandato i manifestanti in qualche campo di periferia sapendo che sono dei violenti".
E poi annuncia: "Faremo causa ai centri sociali"
Chi ha provocato danni dovrà pagare e non potendo chiedere a cittadini milanesi di fare causa ai centri sociali lo faremo noi come Regione
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 3 Maggio 2015
Alfano: “Divieti a cortei come per ultrà” - Alfano non ci sta e ricorda che il 15 ottobre del 2011, quando il governatore era il capo del Viminale, "ha fatto devastare il centro di Roma senza sospendere Schengen". Maroni, aggiunge, "mi ricorda tanto una strofa di De André: "Dà buoni consigli, non potendo più dare il cattivo esempio".
Quanto alle misure per evitare che si ripetano scene come quelle viste il primo maggio in centro a Milano spiega in un’intervista al Corriere che il governo "sta lavorando a divieti preventivi come avviene per le partite di calcio. Quando c'è un alto indice di pericolosità sarà proibito sfilare nel contro delle città, proprio come già avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in trasferta". "Nel nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana - aggiunge il ministro - abbiamo previsto l'arresto differito per i manifestanti in modo da avere ancora più poteri per bloccarli e inaspriremo il trattamento sanzionatorio per chi porta un casco o altri indumenti per celare la sua identità".