Si è tenuta al Nazareno la riunione con il premier Renzi. All'ordine del giorno ambiente, Rai e scuola. Bersani, Cuperlo e Civati hanno scelto di non partecipare. Il vicesegretario Guerini: "C'è un eccesso di polemica non utile". VIDEO
Martedì in Cdm le misure della scuola - Il premier, comunque, si è detto soddisfatto e non ha alcuna intenzione di cambiare il timing delle prossime riforme. Martedì, ha ribadito oggi mentre fuori un gruppo di studenti protestava contro le nuove norme in arrivo, il Consiglio dei ministri approverà un ddl e un dl sulla scuola; sulla Rai "bisogna correre" e al massimo entro due settimane sarà approvato dal governo il disegno di legge che renderà il servizio pubblico "il primo produttore culturale del paese". Rinviato nel 'brain storming' al Nazareno, per motivi di tempo, il capitolo fisco anche perché, a quanto si apprende, anche la delega fiscale non dovrebbe andare nel Cdm di martedì prossimo. Mentre sulla legge elettorale e sulla riforma istituzionale il presidente del Consiglio chiude la partita: i testi non si cambiano nei prossimi passaggi parlamentari. E intanto annuncia che le prossime elezioni regionali si terrano il 10 maggio.
Incontro di @matteorenzi con @Deputatipd e @SenatoriPD Menù: scuola, rai, ambiente, fisco. Intanto il 10 maggio probabili le amministrative
— Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) 27 Febbraio 2015
Bersani: "Serve una discussione ordinata come fatto per Mattarella" - Per Renzi, infastidito dall'accusa interna ed esterna di deriva autoritaria, il confronto di oggi, durato quattro ore, poteva essere l'occasione per rilanciare il "metodo Mattarella" che ha portato il Pd unito nella scelta del Capo dello Stato. "E' la minoranza che si è sfilata", ribattono i fedelissimi del premier. La sinistra, invece, ha visto come un'offesa il metodo della discussione "ad ore", una per ogni priorità (scuola, Rai, fisco ed ambiente) dopo che, attacca Gianni Cuperlo, "le nostre proposte, dal jobs act alle riforme, sono state ignorate e bocciate".
Per l'ex segretario Bersani "serve una discussione ordinata così come abbiamo fatto per la scelta di Mattarella". L'ex leader respinge la lettura che lo scontro aperto dalla minoranza nasca dall'idea di Renzi di cambiare gli equilibri ai vertici di gruppi parlamentari e commissioni. Un'ipotesi che il vicecapogruppo alla Camera Ettore Rosato, in realtà, non smentisce: "Una verifica delle presidenze delle commissioni parlamentari è prevista ogni due anni ma non è un tema politico".
Boccia: "E' stato un incontro utile". Guerini: "Eccesso di polemica" - Se la gran parte della minoranza ha dato forfait, alla riunione hanno anche partecipato Francesco Boccia e Cesare Damiano nonostante i dubbi sulle modalità di convocazione. "E' stato un incontro utile - ammette il presidente della commissione Bilancio - ma è funzionale se le cose che si dicono poi si trasformano in atti parlamentari, quando invece diventano tweet finiscono per essere quello che sono, aria fritta".
Al di là di presenze ed assenze, tra i dem resta una frattura. Il vicesegretario Lorenzo Guerini, vede nelle accuse di Bersani "un eccesso di polemica, a mio parere - dice - non utile". Per il 9 marzo si è deciso un bis su fisco e pubblica amministrazione mentre la prossima settimana, quando si andrà alla stretta sulla riforma di viale Mazzini, il premier si è detto disponibile ad un approfondimento tecnico con i parlamentari che si occupano della materia. Sperando che anche la minoranza non dia forfait.