Il documento, approvato con 381 voti a favore e 149 contrari, impegna l'Italia a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione di aerei senza che il Parlamento si esprima. Contrari M5S e Sel che avrebbero voluto cancellare il programma
La Camera dei deputati ha approvato una mozione della maggioranza sui cacciabombardieri F-35 che condiziona l'acquisto di quasi tutti gli esemplari previsti a un successivo voto del Parlamento, evitando per il momento una divisione all'interno del Pd. La mozione, sostenuta da Pd, Pdl, Scelta Civica e Centro democratico, ha ottenuto 381 voti a favore e 149 contrari. Quella di Movimento 5 stelle e Sel, che invece voleva cancellare il programma - di cui è capofila l'americana Lockheed Martin e alla quale partecipa anche, per una piccola quota, Alenia Aermacchi del gruppo Finmecannica - ha ottenuto 136 sì e 378 no. Il voto è arrivato al termine di una giornata politica intensa in cui il governo Letta ha approvato il dl occupazione.
Accorpate tre diverse mozioni - La maggioranza ha deciso di accorpare tre diverse mozioni, e ha ottenuto anche il sostegno di Fratelli d'Italia. Il testo, secondo cui la spesa militare in Italia si è ridotta del 19% tra il 2003 e il 2012, impegna il governo a "dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di Difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa".
Niente acquisti senza il via libera del Parlamento - La mozione chiede poi il "pieno rispetto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012 numero 244 (cioè la delega al governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia) allo scopo di garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative". Infine, i parlamentari chiedono, nel caso degli F-35 "di non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito". L'Italia punta ad acquistare complessivamente 90 caccia, dopo aver ridotto gli iniziali 131 per motivi di spesa, e ha già fatto gli ordini per gli acquisti di alcuni esemplari.
Accorpate tre diverse mozioni - La maggioranza ha deciso di accorpare tre diverse mozioni, e ha ottenuto anche il sostegno di Fratelli d'Italia. Il testo, secondo cui la spesa militare in Italia si è ridotta del 19% tra il 2003 e il 2012, impegna il governo a "dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di Difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa".
Niente acquisti senza il via libera del Parlamento - La mozione chiede poi il "pieno rispetto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012 numero 244 (cioè la delega al governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia) allo scopo di garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative". Infine, i parlamentari chiedono, nel caso degli F-35 "di non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito". L'Italia punta ad acquistare complessivamente 90 caccia, dopo aver ridotto gli iniziali 131 per motivi di spesa, e ha già fatto gli ordini per gli acquisti di alcuni esemplari.