Governo, plausi e critiche dopo la svolta di Napolitano

Politica

Il presidente: "Resterò fino all'ultimo". E per risolvere la crisi nomina dieci personalità. Draghi avrebbe chiamato il capo dello Stato: "Non lasci. I mercati non capirebbero". Bonino: "Triste un comitato di soli uomini"

"Resto fino all'ultimo giorno"; "In campo dieci saggi". Così, in estrema sintesi, i quotidiani in edicola (LA RASSEGNA STAMPA) raccontano il sabato Santo del presidente della Repubblica. Napolitano smentisce le voci di dimissioni, rassicura sulla piena operatività del governo Monti e individua 10 personalità (LE FOTO) che formeranno le due commissioni programmatiche che avranno il compito di indicare la strada per far uscire il nostro Paese da questa difficile situazione.

La telefonata di Draghi: presidente non lasci -
La scelta di non dimettersi, secondo il retroscena illustrato sia dal Corriere della Sera, nell'articolo a firma di Federico Furbini, sia da La Stampa attraverso la penna di Federico Geremicca, sarebbe anche stata condizionata dalla conversazione telefonica tra il presidente della Bce Mario Draghi e il capo dello Stato. "Presidente non lasci il timone. I mercati non capirebbero" avrebbe detto Draghi a Napoletano.

Crimi: "Saggi? Avrei difficoltà a sedermi con loro" - Intanto la decisione del Colle piace a Pd e Lega, ma il Pdl insiste: larghe intese o si voti. Boccia la scelta del capo dello Stato il Movimento 5 Stelle che, attraverso Vito Crimi, afferma: "Avrei difficoltà a sedermi a un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori. Di fatto è una specie di bicamerale di grandi intese di antica memoria ma vestita a festa... con qualche foglia di fico" scrive su Facebook. E aggiunge: "E' nata una 'cosa' strana, composta da parlamentari di tutti gli schieramenti salvo che del M5S, e meno male direi, e nessuna donna, che dovrebbe facilitare una specie di confronto tra le forze politiche, cercando di individuare le convergenze di programma" (VIDEO).

I dieci saggi - Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante (per il capitolo politico-istituzionale), Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d'Italia, Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, e il ministro Enzo Moavero Milanesi. Questi i 10 saggi (LE FOTO). Dieci uomini, come hanno notato in molti

Ma le sagge non esistono? - "...Nella vicina incerta primavera del 2013 scopriamo invece che le sagge non esistono" scrive Mariella Gramaglia su La Stampa. "I saggi, specie rara e preziosa, appartengono a un unico genere, quello maschile". Eppure, ricorda, "Napolitano non ha mai mancato di lodare il talento femminile in politica" e "ha dichiarato che sarebbe tempo che fosse una donna a succedergli". Dalle colonne del Corsera interviene anche Maria Teresa Meli: "Fa impressione in un mondo in cui Obama le promuove dovunque e Merkel si autopromuove molto bene da sola. A questo punto c’è un’unica cosa che potrebbe essere persino peggiore di questa assenza: se si pensasse di aggiungere a posteriori una rappresentante femminile. Se accadesse, chiunque sia la donna alla quale viene fatta l’offerta, una prece: rifiuti"-

Bonino: "Triste un comitato di soli uomini" - Delusione anche per Emma Bonino, che intervistata da Repubblica, dice: "E' una scelta triste. E non lungimirante perché non rispecchia la società italiana".

Onida: Priorità alla riforma elettorale - Repubblica sente anche Valerio Onida, che assicura: "I nostri gruppi di lavoro tenteranno di sbloccare lo stallo tra i partiti. Non va enfatizzato il ruolo di questo gruppo, non siamo i salvatori della patria. O si trova un'intesa perché un governo ottenga la fiducia o le Camere saranno sciolte".

"Soluzione eccentrica" - E parla di "soluzione eccentrica" Michele Anis sul Corriere della Sera. E cita Craxi: "Diceva Craxi:quando un problema non ha soluzioni, si nomina una bella commissione. Siccome il nostro problema è doppio (non c'è accordo sul governo, né sul nuovo capo dello Stato), ieri Napolitano di commissioni ne ha nominate due. Una trovata eccentrica, senza precedenti. Ma anche un po' paradossale: dopo un giro estenuante di consultazioni, ne usciamo battezzando un organismo consultivo. Dove per giunta le parti si rovesciano, come in una pièce pirandelliana".

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